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Roma Capitale, Blockchain e voto digitale nella proposta del M5S

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Approvate le linee guida per gli strumenti di partecipazione e consultazione popolare per Roma Capitale. "Consentiremo l’esercizio del diritto di voto in modalità telematica o informatica con la possibilità di adottare la tecnologia blockchain", ha dichiarato Angelo Sturni, presidente della Commissione Roma Capitale e Riforme Istituzionali.

Dopo l’introduzione nello Statuto di Roma Capitale dei nuovi strumenti di democrazia diretta e partecipata, entrati in vigore il 20 marzo 2018, in Assemblea Capitolina sono state approvate le linee guida per gli strumenti di partecipazione e consultazione popolare. Roma Capitale si impegna a disciplinare questi strumenti procedendo a un riordino della materia. Tra le novità introdotte, in materia di consultazione pubblica, vi è la possibilità di indire, all’esito di ogni quadrimestre, una sessione di consultazioni online della durata di sette giorni.

Ogni consultazione sarà preceduta da idoneo processo partecipativo e da un’adeguata attività di informazione e comunicazione per garantire il più ampio coinvolgimento della cittadinanza, sulla base delle linee guida tematiche individuate dall’amministrazione.  La mozione indirizza anche la disciplina del referendum per il quale introduce, attraverso la promozione di strumenti idonei per consentire l’esercizio del diritto di voto in modalità telematica o informatica, la possibilità di adottare la tecnologia blockchain e l’adozione di un “libretto informativo” per la campagna referendaria, sulla base dell’esperienza consolidata in Svizzera”. Lo ha dichiarato in una nota stampa, Angelo Sturni, presidente della Commissione Roma Capitale e Riforme Istituzionali.

A questo si aggiunge la digitalizzazione degli strumenti di partecipazione e di iniziativa popolare: oltre le petizioni popolari, verrà avviata la digitalizzazione, in tutto o in parte, delle interrogazioni, delle proposte di delibera di iniziativa popolare, referendum di iniziativa popolare, in attuazione del diritto alla partecipazione democratica elettronica, ai sensi dell’articolo 9 del Decreto Legislativo 7 marzo 2005, n. 82 – spiega il consigliere capitolino del M5s –  Per il crowdfunding civico invece si pensa alla realizzazione di una piattaforma online, possibilmente nell’ambito di una società in-house di Roma Capitale, che garantisca la raccolta di capitali per i progetti presentati da Roma Capitale e dai Municipi, valutando funzionali connessioni con gli altri strumenti di partecipazione quali il Bilancio Partecipativo.

Infine per tutelare la trasparenza delle attività degli stakeholders, in relazione a tutte le consultazioni pubbliche promosse dall’amministrazione capitolina, viene chiesta l’adozione di un apposito registro unico dei portatori di interesse. In vista del ‘Global Forum on Modern Direct Democracy 2018’, che si terrà quest’anno a Roma, l’Aula Giulio Cesare ha votato anche un atto di indirizzo per promuovere la realizzazione di una ‘Magna Charta’ sulla democrazia diretta e partecipata per le città del mondo. Mediante il coinvolgimento di tutte le istituzioni e organizzazioni nazionali e internazionali, si vuole avviare una discussione globale che porti alla condivisione di buone pratiche a livello mondiale”.