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PMI digitali: che fine hanno fatto i voucher da 10 mila euro?

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A fine settembre 2014 il Ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi ha predisposto il decreto per l’erogazione di voucher, passando poi la palla al MEF per le coperture. Ma a più di un anno ancora non se ne sa nulla.

Che fine hanno fatto i voucher da 10 mila euro che il Governo Renzi – nel famoso decreto ‘Destinazione Italia’ – aveva promesso per favorire l’innovazione nei processi e l’ammodernamento tecnologico delle PMI italiane?

Sembra infatti che la cosa sia caduta nel dimenticatoio: all’orizzonte non pare vi sia traccia del ‘buono spesa’ a fondo perduto destinato a micro-imprese e PMI per l’acquisto di software, hardware o servizi che consentano il miglioramento dell’efficienza aziendale, lo sviluppo di soluzioni  di e-commerce, la connettività a banda larga e ultralarga o ancora per finanziare  la formazione qualificata, nel campo ICT, del personale.

L’articolo 6 comma DL 145/2013 – Destinazione Italia – stanziava per l’erogazione dei voucher una cifra di 100 milioni di euro. Un contributo che avrebbe dovuto essere coperto grazie ai fondi strutturali comunitari 2014-2020 a seguito dell’approvazione da  parte  della  Commissione  europea  del Programma  Operativo  Nazionale  relativo  alla   Competitività.

A fine settembre 2014 il Ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi ha predisposto il decreto per l’erogazione di voucher, definendo lo schema standard di bando e le modalità di erogazione dei contributi. La palla è quindi passata al Ministero dell’economia e delle Finanze, chiamato a decidere sulla copertura finanziaria del provvedimento.

Ma a più di un anno, nulla ancora è dato sapere, come ha spiegato in un’audizione alla Camera l’Associazione R.E TE Imprese Italia (che riunisce Casartigiani, CNA, Confartigianato, Confcommercio e Confesercenti).

“In particolare, la misura sui Voucher per la digitalizzazione delle PMI, già prevista dal Decreto Legge “Destinazione Italia”, non può essere attuata per problemi legati all’indeterminatezza della copertura finanziaria prevista dal citato Decreto Legge, che la Legge di Stabilità 2016 può sanare”, spiega l’associazione.

La situazione è penalizzante principalmente per le imprese del Centro-Nord, visto che per quelle del  mezzogiorno (Abruzzo, Molise, Puglia, Campania, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna), il finanziamento della misura sarà coperto dal PON Imprese e Competitività 2014-2020 nell’ambito delle azioni di “Sostegno per l’acquisto di servizi per l’innovazione tecnologica, strategica, organizzativa e commerciale delle imprese”,  e degli “Incentivi all’acquisto di servizi di supporto all’internazionalizzazione in favore delle PMI”.

Dal momento quindi che per le imprese del Centro-nord non è stata ancora prevista una copertura nazionale R.E TE Imprese Italia ha proposto di provvedere alla copertura finanziaria a valere sul “Fondo per gli interventi strutturali di politica economica” nonché sul “Fondo di Sviluppo e Coesione”.