oggi presentazione alla Luiss

‘L’Innovazione non chiede permesso alla Politica’. Intervista a Luca Tomassini (Vetrya)

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Intervista a 360° a Luca Tomassini (fondatore e Ad del Gruppo Vetrya e professore aggiunto alla Luiss Business School), autore del libro ‘L'innovazione non chiede permesso - Costruire il domani digitale’, che verrà presentato oggi alla Luiss.

Dalla vita lavorativa a quella privata, dai successi professionali di ieri e di oggi fino alle nuove sfide del futuro. È un’intervista a 360° quella a Luca Tomassini, fondatore, presidente, Ad del Gruppo Vetrya e professore aggiunto presso la Luiss Business School, in occasione del suo nuovo libro “L’innovazione non chiede permesso – Costruire il domani digitale” (prefazione di Paola Severino – editore Franco Angeli) che verrà presentato oggi a partire dalle ore 17:30 alla Luiss nella sala delle Colonne Viale Pola 12, Roma.

Key4biz. “L’Innovazione non chiede permesso”. L’Italia come può salire in tempo su questo treno già in transito?

Luca Tomassini. Anche se in ritardo, il nostro Paese sta, lentamente, comprendendo quale enorme rivoluzione sia accaduta e stia accadendo sul fronte del digitale; la politica, dal canto suo, ha scoperto i social media e ne ha fatto il nuovo terreno di scontro su cui giocare le battaglie elettorali e non solo. Le imprese iniziano a capire che la digital transformation non è più il “gioco di internet” e soprattutto stanno vedendo che le macchine intelligenti stanno “colonizzando” il mondo del lavoro. Forse, sta succedendo un po’ la stessa cosa che accadde ai primordi della rivoluzione industriale, quando un numero elevatissimo di persone si trasferì in massa nelle città, dalle campagne, per partecipare delle opportunità offerte dal tempo nuovo. Nuove presenze, quindi, per nuove strutture. Nuove competenze, nuovi assetti, nuovi strumenti, diversi modi di guardare e di gestire la produzione, diverse strategie per creare ricchezza, individuale e collettiva. Ci sono anche esempi virtuosi di tentativi per raccogliere la sfida delle nuove tecnologie, come quello della trasformazione digitale della Pubblica Amministrazione. È un passo inevitabile per tutti i Paesi e noi qui dobbiamo ancora costruire molto.

  

Key4biz. Il domani digitale sarà all’insegna di quale tecnologia?

Luca Tomassini. La tecnologia è un’unica, grande rete di funzionalità ormai indistricabilmente interconnesse: non possiamo pensare al Machine Learning senza sapere che si tratta di una branca dell’Intelligenza Artificiale, la quale a sua volta prospera grazie alle nuove capacità della Big Data Analysis, che di nuovo non sarebbero concepibili senza il Cloud Computing. Alla base di tutto c’è il potere degli algoritmi, procedimenti matematici strutturati e basati su condizioni specifiche: uno strumento antichissimo, eppure potentissimo, tanto che c’è chi vede nel futuro l’approssimarsi di un algoritmo “definitivo”, in grado di elaborare tutta la conoscenza del mondo e prevedere cosa accadrà.

Key4biz. “I pessimisti hanno quasi sempre ragione. Gli ottimisti cambiano il mondo”, si legge nel libro. Lei è considerato uno dei padri della telefonia mobile italiana, è sicuramente un ottimista. Grazie alla sua capacità di cogliere in anticipo i vantaggi delle tecnologie quali risultati professionali ha ottenuto fino ad oggi?

Luca Tomassini. Il mio percorso professionale si è svolto interamente all’insegna dell’innovazione tecnologica. Ne sono sempre stato un entusiasta: quando nel 2002 ho concepito il primo servizio di mobile Tv sui primi telefoni cellulari (camera phone) attraverso reti GPRS (2,5G) nessuno pensava che potesse funzionare. E invece non solo il servizio è stato lanciato da TIM come la prima Mobile TV al mondo, ma ha dato vita a quella che poi è diventata la trasmissione video live e on demand sulle nuove reti UMTS. È stato per me un grande onore essere nominato Cavaliere del Lavoro dal Presidente della Repubblica, in virtù dei traguardi raggiunti. Credo che l’ottimismo sia inoltre la qualità fondamentale per un imprenditore: e il successo di Vetrya, l’impresa che ho fondato nel 2010, unito a numerosi riconoscimenti ricevuti (come i Premi Imprese per l’Innovazione di Confindustria, Premio Nazionale per l’Innovazione della Presidenza del Consiglio dei Ministri e l’importante riconoscimento del Great Place to Work Institute), mi spingono ad andare avanti.

Key4biz. Quando ha scritto il libro a quali lettori ideali ha pensato?

Luca Tomassini. Soprattutto ai più giovani, che hanno l’età delle mie figlie, Vittoria e Alice, appassionate come me di tecnologia. Molti dei loro coetanei, altrettanto “smanettoni”, non hanno mai conosciuto altro mondo che quello digitale, e ne sono perfettamente inseriti: sono loro, come ho scritto in uno dei capitoli del libro, che ci salveranno, affrontando i numerosi problemi che la nostra epoca pone con la fiducia, la libertà e la creatività che mancano a noi “immigrati” del digitale. E poi a tutti i ragazzi che incontro all’università, una leva di giovani che non ha nessuna ragione per nutrire dei dubbi sull’importanza del mondo digitale.

La tecnologia, per loro, più che un’opportunità è la loro area vitale, e saranno in grado, attraverso questa, di risolvere tutti i problemi di cui noi, maldestramente, da immigrati digitali quali siamo l’abbiamo inevitabilmente caricata.
Identità, libertà, facoltà di scelta, conoscenza, privacy, sicurezza, fiducia. La tecnologia digitale è uno strumento per affrontare e gestire direttamente tutti questi aspetti dell’esistenza (on e offline), in prima persona, con consapevolezza e rispetto; e non per metterli in ombra, o mutarli nel loro contrario. Nei giovani delle nuove generazioni non c’è più l’opzione “sì, ma”. Non c’è più il sospetto legato all’apparizione improvvisa di un nuovo mezzo rivoluzionario. Sono nati in un mondo già rivoluzionato. Sentiranno parlare di un mondo senza Facebook (dove la gente si incontrava per “restare in contatto”) o Spotify (dove la gente entrava nei negozi per comprare musica da ascoltare), come noi dei tempi di prima che inventassero la lampadina. I ragazzi nati dal duemila in avanti hanno avuto in mano un tablet prima di imparare a camminare. Prima di riuscire a scrivere, sapevano usare il ditino per fare swipe da una pagina all’altra, per cambiare App, per scattare foto. A un occhio datato possono sembrare competenze inspiegabili, ma non dobbiamo sorprenderci: è sempre capitato e sempre capiterà. Questi sono i lettori ideali per il libro.

Key4biz. Quando sarà in edicola il libro?

Luca Tomassini. Lo presenteremo in LUISS oggi e successivamente in altre università e incontri. Da qual momento sarà disponibile in libreria e naturalmente in digitale.

Key4biz. Se un neodiplomato le dovesse chiedere un consiglio sulla Facoltà da scegliere “per trovare subito un lavoro ben pagato” cosa direbbe?

Luca Tomassini. Gli consiglierei anzitutto di concentrarsi sul modo in cui studiare, ancora prima che sulla materia da studiare: impegnarsi al massimo per conoscere e apprendere è fondamentale, specialmente in un mondo come il nostro, sempre più esigente e competitivo. Viaggiare, viaggiare e conoscere tutto e tutti prima di scegliere qualsiasi facoltà. È un’occasione unica, quella del nostro tempo, della quale non possiamo che essere entusiasti, nonostante tutto quello che succede al mondo. Vivere in un’epoca come questa, che sarà la madre del futuro, non capita a tutte le generazioni. Come Vetrya abbiamo sviluppato la prima cattedra universitaria in Machine Learning e Artificial Intelligence in LUISS e creato Vetrya Academy: riteniamo questi ambiti fondamentali, ma collaboriamo con numerose altre università e abbiamo istituito collaborazioni con i corsi di studio più svariati, perché siamo convinti che la competenza sia il fattore chiave per comprendere la nostra epoca.

Key4biz. Che ne pensa del rapporto tra politica e innovazione?

Luca Tomassini. Le scadenze della Politica contemporanea (parliamo soprattutto dell’Italia, ma non solo) sono scadenze ancora modellate sui ritmi di una società contadina o industriale, sullo sviluppo lento di un mondo sostanzialmente fermo. I settori più innovativi della società, invece, hanno oggi tra le mani un qualcosa che non può aspettare i mille iter burocratici di una pratica, le decisioni di un decreto o i capovolgimenti del gioco delle parti (e dei partiti), pena l’esclusione dal giro e il rischio di vedere bruciati progetti da una concorrenza sempre più agguerrita, che opera ormai a livello globale. Se per esempio il governo di un Paese (non comprendendone l’importanza) non supporta una data ricerca cogliendo la palla al balzo, i promotori di questa andranno a cercare altrove i loro finanziamenti, oppure altri sviluppatori di un altro Paese li batteranno sul tempo.

È nel tempo, infatti, che si allarga sempre più il gap tra Politica e Innovazione. E il tempo, tradotto in termini concreti, vuol dire semplificazione, flessibilità, sistemi smart, comunicazione, capacità. Ma cambiare la macchina del potere non è affatto cosa da ragazzi. I suoi ingranaggi sono grandi, ingombranti, lenti e farraginosi. I visionari di oggi non vivono nello scantinato di qualche manicomio, ma dirigono le più importanti aziende che dettano le regole e i ritmi del cambiamento. Oggi prevedere significa vedere, fare, realizzare. C’è sempre meno tempo tra l’idea e il prodotto finito. Questa capacità di vedere oltre il tempo presente, per migliorarlo, e marciare dunque verso un futuro migliore, sembra mancare, quasi sempre, alla Politica in quanto arte, scienza del governo e dell’amministrazione dello Stato. Ecco perché dico sempre che l’innovazione è più importante della politica.

Key4biz. Ha dedicato il libro a sua moglie, perché l’innovazione è nella quotidianità. Anche in amore?

Luca Tomassini. Se lei è sposato, sa che quando un legame d’amore funziona nessun giorno è mai uguale a un altro. Ogni giornata porta con sé qualcosa di nuovo – una scoperta, un traguardo, un’idea – da apprezzare insieme. Quotidianità è innovazione, ma solo se innovazione è amore. Katia è una donna fantastica che, oltre essere moglie, riveste un ruolo fondamentale in azienda. Tutto quello che ho fatto senza di lei sarebbe stato impossibile realizzarlo.

L’intervista in 8 frasi chiave di Luca Tomassini

  1. “L’innovazione è più importante della politica”.
  2. “Ci sono esempi virtuosi di tentativi per raccogliere la sfida delle nuove tecnologie, come quello della trasformazione digitale della Pubblica Amministrazione”. 
  3. “Le imprese iniziano a capire che la digital transformation non è più il ‘gioco di internet’ e soprattutto stanno vedendo che le macchine intelligenti stanno ‘colonizzando’ il mondo del lavoro”.
  4. “Non possiamo pensare al Machine Learning senza sapere che si tratta di una branca dell’Intelligenza Artificiale, la quale a sua volta prospera grazie alle nuove capacità della Big Data Analysis, che di nuovo non sarebbero concepibili senza il Cloud Computing. Alla base di tutto c’è il potere degli algoritmi”.
  5. “I pessimisti hanno quasi sempre ragione. Gli ottimisti cambiano il mondo”.
  6. “Per i giovani la tecnologia più che un’opportunità è la loro area vitale”.
  7. “Viaggiare, viaggiare e conoscere tutto e tutti prima di scegliere qualsiasi facoltà universitaria”.
  8. “Quotidianità è innovazione, ma solo se innovazione è amore”.