Italia digitale promossa a pieni voti dalla Commissione Europea. E’ questo l’esito della visita della Vicepresidente e Commissaria alla Sovranità Digitale Henna Virkkunen a Roma, dove in poche ore ha incontrato tutto l’arco istituzionale, a partire dai ministri del Mimit Adolfo Urso e del MUR Anna Maria Bernini e dopo un’audizione in Parlamento il Sottosegretario con delega all’Innovazione Alessio Butti.
Risultato non scontato
Questo risultato non era scontato e fa bene il Sottosegretario Butti a esultare, sottolineando quanto di buono si sta facendo nel nostro paese per la digitalizzazione della PA e dei servizi al cittadino, mettendo in fila i diversi progetti che il Dipartimento per la Trasformazione Digitale sta portando avanti in modo positivo, a partire dall’IT Wallet e dalla capillare diffusione dell’identità digitale, leggasi CIE, e di tutti i servizi digitali connessi oggetto della mappa dei Comuni Digitali appena pubblicata dall’ANCI.
Certo, dopo la sbornia di fondi del PNRR, un’iniezione irripetibile di liquidità nella nostra PA, si porrà il problema della spesa corrente e del mantenimento della nuova macchina tecnologica del nostro paese. Ma questa è un’altra storia, che diventerà attuale dopo la scadenza del piano a giugno 2026.
Virkkunen loda l’Italia sull’ultrabroadband
Ma c’è un aspetto che salta ancor più all’occhio nell’incontro con Henna Virkkunen, vale a dire l’apprezzamento di Bruxelles per i risultati e i progressi raggiunti dall’Italia in tema di copertura ultrabroadband del Paese. Un apprezzamento che tiene conto, ovviamente, delle difficoltà (orografiche, ambientali, burocratiche, politiche e culturali) e dei ritardi (soprattutto nelle aree nere e grigie, queste ultime oggetto dei fondi del PNRR) ben evidenziate anche nella relazione annuale dell’Agcom di due giorni fa.
La Vicepresidente Virkkunen ha espresso grande apprezzamento per il lavoro svolto dal governo italiano: “i risultati italiani nello sviluppo di nuove soluzioni tecnologiche e in particolare nell’ambito del IT wallet, sono notevoli per velocità, concretezza e impatto reale sulla vita dei cittadini”. Inoltre, ha sottolineato anche il ruolo leader del nostro Paese nel campo del quantum computing ed evidenziato i progressi sulla connettività certificati nell’ultimo Digital Decade Report.
Nessuna osservazione sul PNRR
Quel che salta all’occhio, però, è che al netto dei problemi (che ci sono) anche per quanto riguarda i fondi del PNRR non ci sia stata alcuna osservazione da parte di Virkkunen. Anzi.
Ed è su questo attestato di fiducia che deve riprendere con ancor più slancio l’opera di intermediazione del Dipartimento di Butti nei confronti di Open Fiber e Fibercop per proseguire nei tempi e modi previsti dal piano Italia 1 Giga l’avanzamento dei lavori con i fondi del PNRR nelle aree grigie.
I margini per una revisione (una proroga? Un taglio dei civici?) sembrano esserci. E’ quindi tempo di rimboccarsi le maniche e cercare una soluzione che possa andare bene a tutti, mettendo al primo posto il diritto di tutti ad una connessione ultrabroadband che contribuisca al ripopolamento dei nostri splendidi borghi e consenta a tutti, anche coloro che vivono nei comuni più sperduti, di godere della connettività migliore.
Tanto più che anche l’utilizzo, quanto meno temporaneo, della tecnologia FWA e satellitare per raggiungere gli obiettivi del piano potrebbe in qualche modo essere accettata da Bruxelles.
PNRR, il rischio di tagli non è scongiurato
E’ pur vero che in caso contrario, se gli obiettivi non saranno rispettati, il taglio dei fondi potrebbe arrivare più avanti. Non a caso, è toccato alla Spagna vedersi togliere un miliardo del PNRR dal budget per il digitale per il mancato raggiungimento degli obiettivi. E questo deve essere un monito anche per noi, al netto della buona performance che stiamo mostrando.
Il Sottosegretario Butti ha illustrato alcune delle priorità digitali e tecnologiche dell’Italia, presentando le strategie adottate, i risultati conseguiti e gli obiettivi futuri.
- Mercato Unico Europeo delle Telecomunicazioni
Si evidenzia la necessità di un mercato unico paneuropeo per le comunicazioni elettroniche (Telecomunicazioni) superando la frammentazione attuale. L’Italia sostiene la flessibilità normativa per considerare le diverse realtà infrastrutturali nazionali, puntando su un modello di business sostenibile, riduzione dei costi di roaming e separazione tra proprietà delle reti e fornitura di servizi. - Legge italiana sull’Intelligenza Artificiale
L’Italia si presenta come il primo Paese europeo ad aver elaborato e approvato una legge nazionale sull’Intelligenza Artificiale, coerente con l’AI Act europeo. La legge presta particolare attenzione a settori sensibili come la sanità, il lavoro, la giustizia e la pubblica amministrazione, includendo anche misure di trasparenza, privacy e responsabilità penale per abusi. È stato inoltre previsto un fondo pubblico da 1 miliardo di euro per startup e PMI attive nell’IA. - Infrastruttura cloud sovrana ed EDIC per cloud federato europeo
Si sottolinea l’importanza di un’infrastruttura cloud europea sicura e sovrana, vista la mancata riuscita di GAIA-X. L’Italia ha promosso la costituzione di un European Digital Infrastructure Consortium (EDIC) per l’attuazione di una piattaforma cloud federata che mira a rafforzare la sovranità digitale europea, ridurre la dipendenza da fornitori extra-europei e supportare PA, sanità, industria e PMI attraverso tecnologie avanzate come il Federated Learning. - Cavi Sottomarini
L’Italia intende rafforzare il suo ruolo strategico nell’industria dei cavi sottomarini, sfruttando la sua posizione geografica nel Mediterraneo con progetti come BlueRaman, GreenMed e Medusa. Il Dipartimento per la Trasformazione Digitale coordina le strategie digitali critiche, promuovendo l’interoperabilità, la mappatura e la cooperazione europea. Grandi player tecnologici internazionali hanno mostrato interesse per investimenti in Italia, a conferma del valore e delle opportunità offerte dal mercato nazionale.
- Sicurezza Digitale Post-Quantum
L’Italia ha varato una Strategia Nazionale per tecnologie quantistiche, presentata dal Sottosegretario Butti nell’ultimo Comitato Interministeriale per la Transizione Digitale (CITD). Il Paese guida, con partner europei, la creazione di protocolli post-quantistici per ridurre la dipendenza estera e rafforzare la sovranità digitale, sostenendo ricerca avanzata, sviluppo di competenze e resilienza delle informazioni.
- IT Wallet e CIE
È stato illustrato l’avanzamento del progetto IT Wallet, che consente ai cittadini di accedere digitalmente a documenti chiave come patente, tessera sanitaria e carta europea disabilità, con 5.6 milioni di utenti attivi. Il sistema sarà pienamente operativo nel 2025 e nel 2026 diventerà interoperabile a livello europeo come EUDI-Wallet. Parallelamente, è in corso l’aggiornamento della CIE e delle sue funzionalità digitali. - Edge Cloud Computing (ECC)
L’ECC è identificato come tecnologia abilitante fondamentale, soprattutto integrata con il 5G e l’IA. L’Italia si propone come leader nello sviluppo di un ecosistema europeo federato e competitivo di Edge Cloud, attraverso una strategia nazionale e un bando pubblico per testare questa tecnologia sulle reti di telecomunicazione, rafforzando così l’infrastruttura digitale nazionale e la competitività europea. - Connettività e copertura ultra-broadband
Nonostante la complessità geografica italiana, sono stati compiuti importanti progressi grazie al PNRR nell’espansione della connettività veloce, con una forte spinta verso il collegamento di aree remote tramite tecnologie satellitari e fibre ottiche FTTH. Un progetto pilota in Lombardia sperimenterà reti ibride satellite-terrestre, in linea con la normativa europea e complementare ai progetti di connettività tradizionale.