Il punto

Inwit: Giovanni Ferigo ‘Dote da 1 miliardo, pronti per M&A, asset o cedole’

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L'ad di Inwit Giovanni Ferigo fa il punto: 'Pensiamo di poter avere a disposizione dal 2023 qualcosa come 1 miliardo di euro per progetti di crescita'. Firmato l’accordo per le modifiche alla linea di credito revolving da 500 milioni di euro in essere con un pool di 10 banche.

“Siamo nati 22 mesi fa e siamo riusciti in questa sfidante fusione di due mentalità, due sistemi operativi, modi diversi per operare. I risultati ci stanno dando ragione. E siamo pronti per un ulteriore salto di qualità”. Lo ha detto in un’intervista al Sole 24 Ore Giovanni Ferigo, Ceo di Inwit, società delle torri in cui sono confluiti gli asset di Tim e Vodafone, con quasi 23mila siti gestiti in Italia e che dal punto di vista societario fa capo per il 30,2% a Daphne 3 (in cui Tim ha il 51% e Ardian guida un consorzio con il 49%), con il 33,2% in mano a Vantage Tower (Vodafone Group).

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INWIT, ricavi (+4,6%) e utili (+22,2%) in crescita nel 2021. Ferigo: ‘Si chiude un anno positivo’

Peraltro, è notizia fresca il negoziato aperto da Tim per la cessione della quota detenuta in INWIT ad Ardian.

I dati

L’ad Inwit parte dai risultati. “Sui ricavi, a 785,1 milioni, abbiamo avuto una crescita del +4,6% a parità di perimetro, l’Ebitda al è aumentato del +9,2%, il Recurring free cash flow del +15,6% e abbiamo effettuato oltre 216 milioni di investimenti in infrastrutture”.

Il Cda ha proposto un dividendo di 32 centesimi per azione (+7,5%) per 309,7 milioni da distribuire, “vogliamo continuare a essere un’azienda che cresce organicamente con efficienze e sinergie, ma siamo pronti anche a investimenti per acquisizioni”, spiega.

Progetti

Quanto alla dote, “pensiamo di poter avere a disposizione dal 2023 qualcosa come 1 miliardo di euro”. In merito a come investirlo, “per mantenere un ottimale livello di indebitamento, ora a 5,5 volte l’Ebitda e che ogni anno diminuisce di circa 0,5 volte, abbiamo calcolato di avere a disposizione, nel 2023, una flessibilità finanziaria di circa 1 miliardo per ulteriori progetti di sviluppo e crescita. Ma eventualmente si potrà decidere anche di investirla in ulteriore remunerazione degli azionisti – continua il manager – Questo va ad aggiungersi al miliardo di capex incluso nel piano al 2026″.

INWIT estende linea di credito revolving, inclusi indicatori di sostenibilità

INWIT ha sottoscritto l’accordo che modifica la sua linea di credito revolving da 500 milioni di euro, parte dell’operazione di finanziamento a supporto della fusione con Vodafone Towers.

Tra le novità, l’estensione della scadenza del finanziamento di 2 anni, prorogandola così al 2027 con conseguente miglioramento nella flessibilità finanziaria della società, migliori condizioni contrattuali e l’inserimento di indicatori di sostenibilità.

Dopo aver iniziato il suo percorso di sostenibilità, lo scorso anno INWIT ha sottoscritto il primo Sustainability-linked Term Loan, legato a specifici indicatori di sostenibilità. Un approccio che INWIT ha proseguito anche nell’attività di finanza attraverso l’introduzione di obiettivi chiave della strategia ESG nella linea di credito revolving. Tre i KPI individuati del Piano di Sostenibilità: la riduzione delle emissioni di CO2, il miglioramento della parità di genere e la riduzione del digital divide.

A tali indicatori sono assegnati specifici target annuali a cui corrisponde un meccanismo di step up/down sul costo del finanziamento.

A coordinare questo percorso, BBVA e Mediobanca in qualità di Global & Sustainability Coordinators che insieme aBanco BPM, BofA Securities, BNP Paribas e BNL, Credit Agricole Group, HSBC, Intesa Sanpaolo, SMBC ed UniCredit, si confermano lender del pool del finanziamento.

“Perseguire un modello di business sostenibile significa per noi portare avanti un impegno preso con un’intera comunità, in coerenza con il nostro Piano di Sostenibilità, pienamente integrato nella nostra strategia industriale – ha dichiarato Giovanni Ferigo, Amministratore Delegato di INWIT. La finanza guarda sempre più ai criteri ESG come garanzia della capacità delle aziende di creare valore nel lungo periodo, e l’accordo appena firmato dimostra ancora una volta la validità del nostro percorso”.