i piani 'B'

Inwit: conto alla rovescia per la vendita. I progetti alternativi di Ei Towers e Cellnex

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Sia Cellnex che Ei Towers hanno allo studio altri dossier, nel caso di fallimento della corsa a Inwit.

Conto alla rovescia verso il 5 maggio, giorno in cui il cda di Telecom Italia potrebbe finalmente decidere chi sarà, tra Cellnex ed Ei Towers, ad aggiudicarsi le torri di Inwit.

I due ‘concorrenti’, hanno presentato offerte molto differenti: gli spagnoli, insieme al fondo F2i, sono pronti a rilevare l’intero 45% messo in vendita da Telecom Italia e a procedere poi obbligatoriamente con l’Opa sul resto del capitale.

Ei Towers, controllata Mediaset, ha presentato un’offerta per una quota inferiore al 30% di Inwit, che escluderebbe l’Opa. Si è però discusso di un possibile freno antitrust per via del fatto che la proposta di Ei Towers prevede la contestuale cessione a Inwit di un migliaio di torri tlc attualmente gestite dalla controllata TowerTel. L’operazione sarebbe infatti effettuata mediante un pagamento con azioni che farebbe salire la partecipazione di Ei Towers in Inwit oltre la soglia Opa.

In ogni caso, Ei Towers ha escluso l’intenzione di ricorrere a un’offerta pubblica d’acquisto sull’intero capitale della società.

L’ad della società, Guido Barbieri, ha scartato decisamente questa possibilità, bollando anche come ipotesi fantasiose quelle che vorrebbero Ei Towers favorita nella corsa all’acquisizione di Inwit come conseguenza dell’accordo tra Vivendi e Mediaset per l’acquisizione della Pay Tv Premium.

Sulla carta, come ha spiegati nei giorni scorsi anche l’ad di Inwit, Oscar Cicchetti, l’offerta di Cellnex offre maggiori sinergie, “…ma poi bisogna vedere quali sono le condizioni da proporre all’operatore che sta dentro le torri Cellnex per muoversi sulle nostre torri”, ha aggiunto.

Cellnex controlla in Europa un totale di 15.120 torri, tra cui 7.708 in Italia e 7.412 in Spagna, con Cellnex Italia che ora contribuisce 35% dei ricavi totali.

La società spagnola, che ha in pancia anche le torri di Wind e Abertis, ha realizzato ricavi per 165 milioni di euro nei primi tre mesi del 2016, in crescita del 41% sul risultato dell’anno precedente. L’Ebitda  ha registrato una crescita, del 26% anno su anno, a 63 milioni di euro. L’utile netto è cresciuto a 11 milioni di euro rispetto a 8 milioni di euro nel primo trimestre del 2015.

Sia Cellnex che Ei Towers hanno comunque allo studio altri dossier, nel caso di fallimento della corsa a Inwit.

Cellnex ha fatto sapere di essere concentrata, oltre che sulla controllata Telecom Italia, anche su altre opzioni di crescita in diversi paesi europei.

“Cellnex – ha detto l’ad Tobias Martinez – sta analizzando varie operazioni di crescita, con acquisti di attivi, in vari mercati europei”.

Il settore europeo delle torri, del resto, è in pieno fermento e anche Ei Towers ha un paio di progetti alternativi sul tavolo: uno è già in una fase di analisi dettagliata, mentre l’altro è ancora nelle fasi preliminari.

“Nell’ipotesi in cui dovesse fallire l’operazione con Inwit ci prenderemo il tempo necessario, un paio di settimane o un mese, per cercare opportunità di sviluppo in Italia e all’estero”, ha precisato Barbieri.

Quello che prima o poi si farà, assicura Barbieri, è il matrimonio con Rai Way, già tentato nel 2015, quando l’Opas lanciata da Ei Towers  sul 66,7% del capitale di Rai Way (costata al gruppo 1,6 miliardi di euro, ndr) fallì dopo lo stop di Viale Mazzini e del Ministero dell’Economia al quale si è poi aggiunto quello della Consob e dell’Antitrust. Una situazione spinosa che ha spinto la stessa Ei Towers a ritirare l’offerta sul 66,7% e anche quella successiva che puntava invece al 40%.

Una rinuncia che ha mai avuto la pretesa di essere irrevocabile e anche i vertici di RaiWay, del resto, non hanno mai celato di avere tutto l’interesse a lavorare a un operatore unico delle torri.

Anche se al momento non ci sono progetti sul tavolo, ha detto Barbieri, l’operazione continua ad avere una sua ‘logica e “…prima o poi si farà, non so quando ma si farà”.