La scalata

Ei Towers–RaiWay, nuovo stop della Consob

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Per l’Autorità di Borsa, il prospetto dell’Opas non può essere accolto finché resta la condizione di raggiungere il 66,7% del capitale di RaiWay. Ma Ei Towers non aveva già informato di voler puntare anche a una quota di minoranza?

Si complicano le cose per Ei Towers. Nuovi ostacoli si frappongono alla scalata a RaiWay, avviata con l’Opas da 1,22 miliardi di euro per il 66,7% dell’azienda del febbraio scorso.

Ad agire è adesso nuovamente la Consob alla luce della nuova presa di posizione del Ministero dell’Economia e della Rai che hanno ribadito separatamente l’impraticabilità dell’offerta per via della necessità di mantenere la partecipazione pubblica al 51% nella società delle torri che fa capo alla tv pubblica.

Con una nota di questa mattina, EI Towers informa che ieri l’autorità della Borsa, dopo aver già richiesto informazioni supplementari e comunicato la sospensione dei termini istruttori, successivamente ai nuovi accadimenti ha espresso che “la non realizzabilità della condizione (partecipazione di controllo di RaiWay) – a fronte della non manifestata volontà, ad oggi, da parte dell’Offerente, di eliminarla e/o modificarla – costituisce motivo ostativo all’accoglimento dell’istanza di approvazione del Documento d’Offerta.”

 

Una mossa strana quella di Consob.

Ei Towers non ha detto a più riprese d’essere intenzionata anche ad ‘accontentarsi’ di una quota minore purché non risulti invariato il progetto industriale che punta alla realizzazione del polo unico delle torri?

Per Consob il gruppo che fa capo a Mediaset, che ne controlla il 40%, non è stato finora sufficientemente chiaro?

Per l’Autorità, Ei Towers non ha sufficientemente aperto alla possibilità di revisione dell’Opas?

Eppure le ultime prese di posizione dell’azienda di Lissone sembrano andare in questa direzione.

La Consob ricorda a EI Towers che potrà presentare per iscritto osservazioni, eventualmente corredate da documenti, entro il termine di dieci giorni.

Termine che Ei Towers intende rispettare.

Il gruppo informa infatti che “sottoporrà alla Consob, nel suddetto termine, le proprie osservazioni e determinazioni, tenendo debito conto dei fatti nuovi occorsi successivamente alla promozione dell’Offerta”.

 

Ricordiamo inoltre che sul dossier dovrà esprimersi anche l’Antitrust, che martedì ha evidenziato con una nuova comunicazione la problematicità dell’integrazione, e lo farà rapidamente, come ha assicurato ieri il presidente Giovanni Pitruzzella, dichiarando che le audizioni delle parti sono fissate “entro la metà del mese”.

 

Più precisamente, secondo la Consob l’istanza di Ei Towers non può essere accolta alla luce di quanto ribadito ufficialmente dal Ministero dell’Economia il 28 marzo e successivamente dal Cda Rai il 31 marzo, vale a dire l’impossibilità di scendere sotto la soglia del 51% di RaiWay, come fissato dal DPCM del 2 settembre scorso che regola l’Ipo del network operator.

Elementi tali per la Consob da rendere “allo stato non realizzabile, di fatto, la “condizione” del raggiungimento della soglia minima del 66,67% cui l’Offerente ha – tra l’altro – subordinato l’efficacia dell’Offerta cui si riferisce l’istanza di approvazione del Documento”.

I termini per la conclusione del procedimento, già sospesi il 26 marzo, sono interrotti e gli stessi iniziano nuovamente a decorrere dalla data di presentazione delle osservazioni o, in mancanza, dalla scadenza del termine di dieci giorni previsto per la loro presentazione.

La comunicazione di Consob solleva, però, alcune perplessità, in quanto l’Autorità condiziona l’intero dossier alla volontà di Ei Towers di puntare al controllo di RaiWa.

Ma il gruppo ha più volte ribadito, anche in sede istituzionale, che nel comunicato diffuso ai sensi dell’art. 102 Tuf in data 24 febbraio “si riserva la facoltà di rinunciare alla condizione del raggiungimento della soglia del 67% del capitale”.

In tutto questo sembra poi che si trascurino altre vie che aprirebbero a nuove soluzioni.

Mediaset potrebbe intanto decidere di ridurre la propria quota in Ei Towers o addirittura uscire dalla società delle torri. Ipotesi del resto auspicata anche dai vertici di Ei Towers.

Pare inoltre che nessuno voglia considerare l’ipotesi di scorporo verticale di Mediaset, ed eventualmente di Rai, al fine di creare un operatore di rete puro.

E, se le due aziende rifiutassero lo scorporo, resta sempre da valutare la possibilità di istituire un organo pubblico di controllo e vigilanza che assicuri la parità di accesso per tutti.

Insomma l’esito del dossier è tutt’altro che scontato. Aspettiamo di vedere le nuove mosse.