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Ei Towers ‘ritratta’ su RaiWay: ok anche a quota di minoranza

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Ei Towers risponde alla Consob in merito all'Opas su RaiWay. Dialogo aperto sulla possibilità di puntare a una quota di minoranza e sul progetto volto alla creazione di un operatore unico nazionale.

Ei Towers pronta a dialogare con Rai e a rivedere al ribasso l’Opas da 1,22 miliardi di euro lanciata lo scorso febbraio per il 66,7% di RaiWay.

L’obbiettivo resta quello di creare un polo unico delle torri, ma stavolta la controllata di Mediaset apre alla possibilità di accontentarsi anche a una quota più bassa di RaiWay.

E’ quanto emerge dalla lunga nota di chiarimenti chiesta dalla Consob in vista dell’assemblea del gruppo che venerdì dovrà deliberare sull’aumento di capitale a servizio dell’offerta.

La società non esclude “a priori” l’esistenza di “modalità alternative” per raggiungere i “benefici derivanti dal progetto industriale” di creare un polo unico delle torri tv “anche nell’ipotesi di titolarità di una partecipazione di minoranza” nella controllata della Rai.

Nella nota tuttavia si precisa che “l’individuazione di tali modalità alternative, che ad oggi non sono state considerate da Ei Towers, presuppone una valutazione congiunta con l’Emittente (RaiWay) e il suo azionista di maggioranza (Rai)”.

Ei Towers si dice quindi “disponibile ad avviare quanto prima un dialogo con RaiWay e Rai, al fine di illustrare e verificare il progetto industriale volto alla creazione di un “operatore unico” nazionale” sperando in una condivisione del progetto e in attesa delle misure eventualmente richieste dall’Antitrust.

E proprio riguardo all’istruttoria aperta dall’Autorità, Ei Towers ritiene che l’operazione “non determini alcun rischio concorrenziale significativo” rispetto a quelli analizzati dall’Antitrust nel dicembre 2011 in occasione della valutazione dell’acquisizione del controllo di Digital Multimedia Technologies da parte di Elettronica Industriale.

In dettaglio gli impegni del 2011 impongono a Ei Towers l’obbligo di concedere l’accesso alle proprie infrastrutture a tutti gli operatori tv nazionali su frequenze terrestri che ne facciano richiesta a condizioni eque, trasparenti e non discriminatorie.

Nessuna apertura però su un possibile scorporo di Mediaset. Nella nota Ei Towers spiega infatti che per quanto riguarda i possibili effetti verticali sui diversi mercati dei servizi (di diffusione televisiva terrestre in tecnica digitale e della raccolta pubblicitaria su mezzo televisivo) “non ritiene sussistano problematiche di natura concorrenziale diverse da quelle che erano state esaminate in occasione dell’operazione di concentrazione del 2011, per la cui soluzione gli Impegni 2011 erano stati ritenuti sufficienti”.

Sugli aspetti normativi, Ei Towers indica che l’offerta su RayWay “si inserisce in un contesto successivo alla quotazione al quale fa riferimento il DPCM e propone uno scenario di aggregazione industriale nel quale EI Towers – acquisendo ad esito dell’Offerta il controllo di RaiWay – si è impegnata a garantire la continuità del servizio erogato, in linea con il suddetto quadro normativo”.

Fino ad ora “non è intervenuta né è stata programmata alcuna iniziativa” con le due società, che anzi hanno bollato come ‘non sollecitata’ e dunque ostile l’offerta di Ei Towers. Fino a quando la società di Mediaset e quella della Rai non si si confronteranno sul progetto del polo delle torri tv “gli elementi a disposizione” di Ei Towers “non consentono una valutazione in ordine alla possibilità di raggiungere l’obiettivo” dell’operatore unico attraverso altre strade rispetto a quella che prevede la conquista di almeno il 66,7% di RaiWay. In ogni caso per l’individuazione di percorsi alternativi a quello tracciato dall’Opas, spiega Ei Towers a Consob, “è fondamentale la piena condivisione degli obiettivi di medio e lungo periodo relativi: al raggiungimento di una scala dimensionale paragonabile a quella dei più affermati operatori europei; alla razionalizzazione dell’infrastruttura, oggi in parte duplicata; alla piena integrazione organizzativa delle due strutture, in un contesto che comunque assicuri, anche sotto il profilo giuridico, il raggiungimento dei predetti obiettivi”.