Strategia

Ei Towers non punta solo a RaiWay: nel mirino anche le torri Tlc

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La controllata di Mediaset sempre più dinamica sul mercato delle torri. Per il futuro maggiore ospitalità per i servizi tlc. L'Ad Barbieri su Opas RaiWay: 'Abbiamo l'ambizione di proporre un operatore più forte che possa competere con i concorrenti stranieri'.

Ei Towers chiude il bilancio 2014 in crescita e guarda al futuro con occhi puntati su RaiWay ma anche sui network operators attivi nei servizi di telefonia mobile.

La controllata di Mediaset (40%) procede nel suo piano di riorganizzazione e non intende lasciarsi sfuggire le opportunità che possono arrivare dall’uso delle torri anche per i futuri servizi tlc.

Non a caso per il nuovo anno l’azienda annuncia che sulle proprie torri darà maggiore spazio agli operatori di telecomunicazione mobile oltre a quelli televisivi e sempre nel 2015 saranno chiuse alcune acquisizioni di piccole tower company attive nelle tlc.

E ieri l’amministratore delegato di Ei Towers, Guido Barbieri, ha ribadito in conference call con gli analisti la voglia di creare un player robusto.

 “Abbiamo l’ambizione di proporre un operatore più forte – ha detto Barbieri – che possa competere con i concorrenti stranieri, alcuni dei quali già operano in Italia. Abbiamo l’ambizione di creare un campione nazionale, speriamo che questa ambizione sia condivisa dai nostri colleghi di RaiWay”.

Paura di Abertis?

E così, mentre procede l’iter dell’Opas da 1,22 miliardi lanciata il 24 febbraio scorso su RaiWay per una quota del 66,7%, Ei Towers porta avanti anche altre operazioni.

Manovre che permetteranno al gruppo di allargare il perimetro delle attività e riposizionarsi sul mercato italiano delle torri, attualmente in forte fermento in attesa dell’annunciato sbarco in Borsa per l’estate di Inwit di Telecom Italia e delle mosse di Abertis che sta portando avanti un forte piano di acquisizioni in Europa.

In Italia, dopo aver comprato le reti di Wind, la società spagnola di infrastrutture sta guardando con interesse agli asset di Telecom Italia, cominciando a rappresentare un player molto competitivo sul mercato delle torri per i servizi televisivi e di telefonia.

Ei Towers si sta dimostrando molto attiva come dimostra anche l’accordo siglato lo scorso gennaio con il gruppo Cairo per la progettazione e realizzazione di una nuova rete televisiva nazionale e la successiva gestione di questo mux in modalità full service.

“Grazie a tale nuovo sviluppo – spiega Ei Towers – abbiamo consolidato il ruolo di gestore dell’infrastruttura, catturando il nuovo cliente più significativo nel mercato di riferimento dei network operator televisivi”.

E Cairo vede bene anche la realizzazione di un polo unico delle torri con dentro Ei Towers e RaiWay, avanzando però alcune perplessità se dovesse realizzarsi senza scorporo dei broadcaster. L’ipotesi al vaglio sono tante, ma si scontrano non solo con i possibili paletti dell’Antitrust o delle Consob, ma anche con l’ipotesi che per poter dar vita a un operatore unico sia necessario che Rai e Mediaset escano dalle due società delle torri che controllano.

Ieri intanto il Cda di Ei Towers ha deliberato di proporre all’Assemblea degli Azionisti, che si terrà il 21 aprile, di destinare l’utile di esercizio a riserva straordinaria per mantenere la necessaria flessibilità per far fronte all’impegno finanziario in caso di perfezionamento dell’operazione su RaiWay.

Le previsioni di Ei Towers

E per il 2015, l’azienda si aspetta “risultati economico-finanziari in linea con il piano industriale presentato alla comunità finanziaria, che prevede linee di sviluppo organico basate sull’offerta di nuovi servizi di ospitalità agli operatori di telecomunicazione mobile ed agli operatori televisivi e radiofonici di maggiore standing, nonché il perfezionamento di alcune acquisizioni di piccole tower company attive prevalentemente nel settore della telefonia mobile”.

Manovre in linea con il progetto di creare un robusto polo unico delle torri. In altre parole Ei Towers dimostra chiaramente la propria ambizione a non voler giocare un ruolo secondario in questa partita, mettendo in pancia anche torri per i servizi tlc.

Il gruppo avverte inoltre che, se dovesse andare in porto l’Opas su RaiWay, “verrà presentato un nuovo piano pluriennale che terrà conto dell’integrazione industriale delle due realtà e della nuova struttura finanziaria”.

In caso di successo dell’operazione, continua l’azienda, “i risultati economico-finanziari cambieranno in maniera significativa, con particolare riferimento al rapporto tra Posizione Finanziaria Netta ed EBITDA pro-forma, che al settlement dell’operazione è previsto intorno a 5 volte“.

 

Utili in crescita del 14,8%

Ma veniamo ai dati del 2014 che hanno segnato ricavi in crescita rispetto all’esercizio precedente grazie anche a maggiori volumi di ospitalità nel segmento tlc e a due acquisizioni chiuse nell’esercizio (SART e Hightel).

Ei Towers ha chiuso il 2014 con ricavi in crescita a 234,5 milioni, dai 231,6 del 2013, e con un utile salito da 33 a 37,8 milioni di euro (+14,8%).

La generazione di cassa della controllata di Mediaset ha permesso di ridurre il debito da 131,2 a 98,6 milioni di euro. Il margine operativo lordo è salito da 105,6 a 108,7 milioni mentre il risultato operativo da 58,3 a 65,8 milioni. Per quanto riguarda il 2015 l’ebitda dovrebbe attestarsi attorno ai 114 milioni di euro, “esclusi oneri non ricorrenti quali, ad esempio, costi per operazioni straordinarie”.

 

Guido Barbieri (Ei Towers): ‘Un campione nazionale per competere con i concorrenti stranieri’

Parlando con gli analisti in conference call, l’amministratore delegato Barbieri ha dichiarato senza mezzi termini: “Abbiamo l’ambizione di proporre un operatore più forte che possa competere con i concorrenti stranieri, alcuni dei quali già operano in Italia. Abbiamo l’ambizione di creare un campione nazionale, speriamo che questa ambizione sia condivisa dai nostri colleghi di RaiWay”.

Il manager ha invitato RaiWay a “superare lo stupore” per la sua offerta, stupore che aveva portato l’amministratore della controllata Rai, Camillo Rossotto, a sottolineare a più riprese come l’Opas fosse “unsolicited”, eufemismo con cui in finanza si definiscono le offerte ostili.

Ei Towers e Rai Way sono “due gemelli“, gruppi “quotati che fanno lo stesso lavoro” ha detto Barbieri, ribadendo “la razionalità economica e finanziaria” dell’operazione, che creerebbe un operatore più forte e allineerebbe l’Italia agli altri principali Paesi europei, dove la rete delle torri tv è unica.

Riguardo ai possibili paletti dell’Antitrust, Barbieri ha osservato che se le condizioni “dovessero essere quelle chieste per la fusione tra Elettronica Industriale e Dmt (da cui è nata Ei Towers) sarebbero accettabili“.

Allora l’Authority aveva posto una serie di vincoli che garantissero parità di condizioni di accesso alla rete di Ei Towers a tutti gli operatori. Il provvedimento con cui l’Antitrust ha avviato l’istruttoria sull’Opas per RaiWay chiarisce però che “allo stato” quelle misure non sono ritenute “in grado di scongiurare i potenziali effetti anti-competitivi” della concentrazione.

Bisognerà adesso attendere il parere dell’Autorità guidata da Pitruzzella che ha 45 giorni per decidere.

Michele Anzaldi (Pd): ‘Da Ei Towers parole in libertà che turbano il mercato’

Giudizio tranchant quello di Michele Anzaldi, deputato del Partito democratico e segretario della commissione di Vigilanza Rai.

“Un campione nazionale con RaiWay? Da Ei Towers – ha detto il parlamentare – arriva ancora confusione sull’Opas annunciata alcune settimane fa, dichiarazioni sorprendenti, vere e proprie parole in libertà che rischiano di turbare il mercato e danneggiare i consumatori“.

“Siamo all’ennesimo capitolo di una vicenda oscura – spiega Anzaldi – che vede istruttorie aperte da Antitrust, Consob e anche un fascicolo alla procura di Roma. E’ stupefacente come Ei Towers faccia finta di nulla, chiedendo alla Rai un’impossibile disponibilità a creare un ‘campione nazionale’. Rai, come già abbondantemente spiegato in tutte le sedi, è vincolata a mantenere il 51% di RaiWay secondo la norma scritta dal governo Renzi, che ha confermato di non avere alcuna intenzione di cambiarla”.