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Google, ‘mercoledì arriva la multa da 1 miliardo dall’Antitrust Ue’

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Secondo fonti del Financial Times mercoledì l’Antitrust Ue comminerà a Google una sanzione di 1 miliardo di euro per ‘abuso di posizione dominante per i suoi servizi Shopping’, ossia per aver favorito l’indicizzazione del suo servizio di comparazione prezzi per lo shopping nelle pagine di ricerca.

Quando cerchiamo qualcosa da acquistare online di solito che facciamo, se non siamo già su un sito di eCommerce? Digitiamo su Google. E la web company “avrebbe favorito nelle ricerche indicizzate i prodotti presenti su Google Shopping”, il suo servizio di comparazione prezzi. Per questo motivo il gigante di Mountain View, sette anni fa, è finito sotto la lente d’ingrandimento dell’Antitrust Ue che “mercoledì condannerà Google con una sanzione di 1 miliardo di euro”, secondo fonti citate dal Financial Times. L’entità della sanzione europea per abuso di posizione dominante è pari al 10% dei ricavi globali della società coinvolta. Nel caso di Google, i ricavi annui della holding di controllo Alphabet sono stati 90 miliardi di dollari nel 2016. In dettaglio, è calcolata fino al 30% dei ricavi derivanti dallo shopping di Google per il numero di anni in cui si è riscontrata la pratica scorretta.

La replica di Google:

“Continuiamo a impegnarci costruttivamente con la Commissione europea e crediamo fortemente che le nostre innovazioni nello shopping online siano state buone per gli acquirenti, i rivenditori e la concorrenza”, ha dichiarato Google che attende con ansia non solo questa sentenza da parte dell’Antitrust Ue. Infatti sono ancora pendenti due altri casi. Nel dettaglio un secondo filone di indagine aperto in Europa nei confronti di Google sta valutando se abbia penalizzato i concorrenti dai siti web che usano il suo motore di ricerca e le sue pubblicità. Infine, l’Antitrust Ue sta indagando sul suo sistema operativo Android per abuso di posizione dominante sul mercato dei sistemi operativi mobili.

Negli Stati Uniti si parla già di “caccia alle streghe”, di guerra solo contro i big della Rete statunitensi, ma dalla Commissione Ue fanno sapere che non c’è nessun accanimento contro le società americane, ma le maximulte sono quasi sempre comminate a loro “perché nel settore Hi-tech hanno posizioni dominanti”.