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Fattura elettronica, come generarla e inviarla con un semplice ‘QRCode’

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Nello speciale videoforum di ‘Italia Oggi’, illustrate le semplificazioni tecnologiche per la fatturazione elettronica. Paolo Savini (Agenzia delle Entrate): ‘Usare il QRCode, che contiene la partita IVA, dati anagrafici e l’indirizzo telematico, per ridurre i tempi e gli errori’. Maurizio Verginelli (Sogei): ‘Previste 1 miliardo 800 milioni l’anno di fatture’.

Molti dei soggetti interessati sono spaventati dalla fatturazione elettronica, che sarà obbligatoria dal primo gennaio 2019, come previsto dalla Legge di Bilancio 2018, anche per il B2B e B2C, ossia per i privati residenti o con stabile organizzazione in Italia (con alcune categorie escluse). “È una novità così importante che spaventa i soggetti interessati soprattutto se non si conoscono ancora le soluzioni tecniche che abbiamo messo in campo insieme a Sogei e quelle in evoluzione”, ha detto Paolo Savini, vicedirettore dell’Agenzia delle Entrate, questa mattina nello Speciale videoforum di Italia Oggi (rivedi la puntata completa).

 “Sogei ha ideato, progettato e realizzato nel 2014 il Sistema di Interscambio (SdI), il ‘postino’ a cui inviare l’e-Fatture. Oggi il sistema consente già di inviare milioni di fatture, in particolare nella filiera dei carburanti”, ha raccontato durante lo speciale Maurizio Verginelli, che in Sogei guida la Direzione Entrate, Riscossione, GdF e DF.

Dal primo gennaio 2019 “Sogei”, ha aggiunto Verginelli “ha previsto 1 miliardo 800 milioni l’anno di fatture. E in caso di un sovraccarico di invio la struttura tecnologica da noi realizzata consentirà di intervenire tempestivamente”. Infine Maurizio Verginelli ha annunciato l’arrivo di due nuove versioni dell’app FatturAE  “per semplificare ulteriormente la procedura e ridurre gli eventuali errori”.

Fatturazione elettronica, l’utilità del QR Code

Tra le soluzioni digitali, realizzate dall’Agenzia delle Entrate insieme a Sogei, quella che garantisce maggiore semplicità nella procedura, riduzione dei tempi e di errore è il QRCode, il “codice a barre” contenente il numero di partita IVA, tutti i dati anagrafici e l’indirizzo telematico di default comunicato preventivamente al Sistema di Interscambio (SdI), il “postino” a cui inviare l’e-Fatture.

Dal primo luglio 2018 è attiva la funzionalità di lettura QRCode per la compilazione in automatico dei dati anagrafici del cessionario/committente.

“Il QRCode può essere stampato o tenuto sullo smartphone come bigliettino da visita”, ha consigliato il vicedirettore dell’Agenzia delle Entrate. “Con il QRCode si accelera il processo e si rende più sicuro la generazione dell’e-Fattura”, ha aggiunto, durante il videoforum, Mario Carmelo Piancaldini, dell’Agenzia delle entrate.

Generando il QRCode, poi, si avrà a disposizione, di fatto, una sorta di “biglietto da visita” che potrà essere portato con sé o sullo smartphone sotto forma di immagine oppure su carta: mostrandolo al fornitore (come oggi si fa con la tessera sanitaria quando si effettua una spesa medica), quest’ultimo potrà leggere e acquisire il numero di partita Iva del cliente, i suoi dati anagrafici e il suo indirizzo telematico (solo se il cliente ha prima utilizzato il servizio di registrazione). Qualora il fornitore utilizzi una delle procedure gratuite dell’Agenzia delle Entrate per predisporre la fattura o altra procedura di mercato in grado di leggere il QRCode, i dati in esso contenuti saranno automaticamente e senza errore precompilati in fattura.

Qualora il fornitore utilizzi una delle procedure gratuite dell’Agenzia delle Entrate per predisporre la fattura o altra procedura di mercato in grado di leggere il QRCode, i dati in esso contenuti saranno automaticamente e senza errore precompilati in fattura.

Oltre al QRCode, anche registrare, preventivamente, presso il SdI l’indirizzo telematico dove si desiderano ricevere di default tutte le fatture rende più sicuro questo delicato passaggio oltre che più rapido, agevolando il fornitore nella fase di acquisizione dei dati del cliente, tutti gli operatori titolari di partita Iva.