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ePayment, spunta la tassa sul contante ma il Tesoro smenstisce

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Il Ministero dell'Economia e delle Finanze smentisce l'indiscrezione sull’imposta di bollo sui versamenti bancari superiori a 200 euro nel decreto fiscale di venerdì prossimo in Consiglio del Ministri.

Lotta al contante, giro di vite in arrivo da parte del Governo Renzi che sembra intenzionato ad introdurre un’imposta di bollo proporzionale su tutti i versamenti bancari superiori a 200 euro.

Secondo diverse indiscrezioni, smentite dal Ministero dell’economia e delle finanze (“Il Governo non prevede nessuna tassa sull’uso dei contanti”)  le nuove norme per limitare l’uso dei soldi di carta sarebbero contenute nei decreti attuativi in materia di fatturazione elettronica e fisco, che andranno in Consiglio dei Ministri di venerdì.

Una misura che rientrerebbe nella strategia di limitare l’uso del cash, di promuovere la tracciabilità dei pagamenti e di combattere l’evasione fiscale. Una misura che in primo luogo farebbe piacere alle banche, che vedrebbero incrementare le loro entrate e diminuire, in prospettiva, il costo di gestione del contante, che ammonta a 5 miliardi di euro all’anno.

Primi destinatari del provvedimento sarebbero commercianti e artigiani, che si vedrebbero applicare un’imposta di bollo ad ogni versamento sul conto corrente superiore ai 200 euro. Una misura che, se adottata, potrebbe contribuire alla diffusione del Pos e all’adozione dei pagamenti elettronici con carta.

Tra le altre misure anti evasione presenti nel decreto e non smentite dal Mef ci sarebbe l’obbligo dal 2017 per commercianti, artigiani e professionisti di memorizzare e la trasmissione telematica al fisco di tutti i corrispettivi giornalieri per dire addio allo scontrino di carta. L’obbligo riguarderà anche la Gdo e i player sul mercato con i distributori automatici. (P.A.)