Il quadro

Diritti Tv: scontro tra Lega e Sky, che spinge per la neutralità tecnologica

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Duro scontro fra Lega e Sky alla vigilia dell'ennesima assemblea dei club in programma per domani. L'emittente satellitare rilancia il principio della neutralità tecnologica per la trasmissione delle partite a favore dei consumatori.

Toni sempre più accesi nella battaglia per i diritti Tv della serie A del prossimo triennio 2021-2024, che vede contrapposti Sky e DAZN. In vista dell’ennesima assemblea per l’assegnazione dei diritti televisivi del massimo campionato di calcio italiano per le stagioni 2021/2024 che si tiene domani (il dodicesimo dall’inizio dell’anno), è scontro aperto tra la Lega Serie A e Sky.

Accanto alla spaccatura dei club che continua a permanere (10 contro 10) – grandi club alleati che sostengono l’offerta DAZN-TIM, piccole a favore di Sky – a peggiorare il clima si è aggiunto uno scambio di missive tra la Confindustria del Pallone e Sky, che alzano inevitabilmente il livello di tensione una settimana dalla scadenza del bando per l’assegnazione fissata per il 29 marzo. Domani intanto in programma una nuova assemblea di Lega.

Massimo Ferrero: ‘Nulla contro DAZN, ma la fibra non è pronta’

Il pensiero dei piccoli club schierati con Sky è stato sintetizzato ieri dal presidente della Sampdoria Massimo Ferrero: “Non ho niente contro DAZN ma penso che non sia pronto. C’è un signore che ci accompagna da diciotto anni che si chiama Sky. Ringrazio DAZN ma devono trovare un accordo tra loro oppure sarà difficile. Io penso che Sky non possa mollare. Agli altri presidenti dico che dobbiamo fare Sky, altrimenti vanno a casa 2 o 3mila persone. Non ho nulla contro DAZN ma la fibra non è pronta”.

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L’attacco della Lega a Sky

Venerdì Luigi De Siervo, amministratore delegato della Lega, ha informato (attraverso una telefonata) i vertici dell’azienda guidata da Maximo Ibarra sulla necessità di rinunciare alle precisazioni presentate nel corso della trattativa privata per l’assegnazione dei diritti, ovvero la realizzazione del canale della Lega per poi distribuire i match direttamente agli utenti. In caso contrario, ha detto il top manager, secondo i pareri dei legali della Lega, l’offerta presentata da Sky sarebbe da considerare inammissibile, perché condizionata, “richiedendo alla Lega di impegnarsi a distribuire il proprio canale con le partite di Serie A unicamente in via diretta agli utenti”.

La replica di Sky, che punta sulla neutralità tecnologica (come Colao)

Immediata la replica della pay tv, che in una lettera sostiene che la posizione della Lega sia “infondata, in contrasto con il Decreto Melandri e idonea a pregiudicare irreversibilmente le dinamiche competitive che la Lega ha il dovere inderogabile di assicurare in conformità alle norme di settore”. In base “a consolidati criteri ermeneutici di diritto civile, l’offerta di Sky non contiene alcuna condizione, in quanto non fa riferimento ad alcun evento futuro e incerto dal quale dipenderebbe l’efficacia del contratto di licenza e, di conseguenza, la sua accettazione non determinerebbe la nascita di un contratto sospensivamente o risolutivamente condizionato; l’accettazione dell’offerta da parte della Lega perfezionerebbe il contratto di licenza, senza che sia richiesto il verificarsi di alcun fatto ulteriore o alcuna ulteriore manifestazione di volontà”.

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Offerta Sky, esposizione su tutte le piattaforme

Inoltre Sky sottolinea come la lettera inviata il 5 febbraio scorso (quando si erano avviate le trattative private) “è stata redatta sulla base dell’invito espresso rivolto a Sky dall’Amministratore Delegato della Lega e dai Vostri avvocati interni, in sede di trattativa privata, svoltasi dinanzi alla Commissione, al notaio e a numerosi altri testimoni”. Inoltre, si legge nella lettera, “l’aggiudicazione dell’offerta per piattaforma di Sky porterebbe a un risultato più competitivo rispetto all’offerta di DAZN, perché le dirette televisive delle partite dell’intero campionato sarebbero offerte sia dalla Lega sia da Sky, con evidente beneficio per la Serie A, i clubs e gli spettatori con esposizione del prodotto su tutte le piattaforme. Al contrario, qualora la Lega accettasse l’offerta di Daznl’Ott “sarebbe l’unico operatore a poter offrire il campionato di Serie A nella sua interezza e l’unico operatore a poter offrire in esclusiva tutte le principali partite del campionato, grazie al nuovo meccanismo di pick, sproporzionato, senza precedenti e non incluso nelle linee guida sottoposte alle Autorità, che la Lega ha definito per questo ciclo”.

“Sky Italia”, conclude la lettera, “intima alla Lega di non escludere l’offerta dalla procedura di gara, riservandosi, in difetto, di esercitare ogni azione idonea a tutelare i propri diritti in ogni sede competente”.

Tanto più “se si considerano anche le difficoltà del 60% delle famiglie italiane ad accedere alla rete con connessioni veloci, come ricordato dal Ministro dell’innovazione tecnologica e della transizione digitale”.

Evidente il richiamo a quanto dichiarato la scorsa settimana dal ministro dell’Innovazione e della Transizione Tecnologica Vittorio Colao a ricordare come il 60% delle famiglie italiane non ha internet o naviga piano. Il ministro ha per questo invitato il paese e gli operatori ad uno sforzo comune di neutralità tecnologica.

Controreplica della Lega

Parole che non sono piaciute alla Lega che in una lettera di risposta inviata nel weekend ha ricordato “l’obbligo di buona fede imposto a tutti gli offerenti che comporta il dovere di astenersi da ogni comportamento che possa turbare lo svolgimento della procedura di gara, in particolare nella settimana che precede la scadenza del termine per l’assegnazione dei diritti”. In particolare De Siervo ribatte  alle rimostranze avanzate dalla py tv a cominciare dal fatto che, a detta della Lega, “non risponde al vero e anzi è gravemente lesiva della reputazione dei nostri rappresentanti, l’affermazione che la lettera del 5 febbraio sia stata redatta in base all’invito espresso dell’a.d. e degli avvocati” della Lega “in sede di trattativa privata. Al contrario è stato espressamente ricordato il divieto previso nelle Linee Guida e nell’invito a offrire di sottoporre a qualsivoglia condizione l’offerta”.

Retroscena

La Lega sottolinea inoltre che “non risponde al vero che i dubbi circa l’ammissibiltà della vostra offerta vi siano stati comunicati solo il 16 marzo. Sapete benissimo che tali dubbi vi sono stati manifestati già durante le trattative private alla presenza della commissione, del Notaio e dei nostri avvocati. Tali dubbi vi sono stati rappresentati nuovamente nei giorni immediatamente successivi alla chiusura della trattativa privata in almeno tre call e anzi poco dopo sono iniziate per vostra richiesta interlocuzioni tra i rispettivi consulenti legali esterni su questi specifici profili”.

In merito alla irricevibilità dell’offerta, la Lega chiarisce che “non è questa la sede per la confutazione dei vostri argomenti. Pertanto è competente a tale valutazione soltanto l’assemblea della Lega che potrà, se lo ritiene, decidere di votarla”.

Argomenti

Per quanto riguarda poi “l’interpretazione della Legge Melandri, alle modalità distributive del canale della Lega e al migliore assetto competitivo del mercato dei dritti televisivi, prendiamo atto delle vostre valutazioni che avete già provveduto ad inviare direttamente ai presidenti delle società sportive e ad argomentare con specifiche presentazioni. Ribadiamo ancora una volta come la Lega abbia sempre agito nel pieno rispetto delle regole, mentre dovrà essere valutata dalle autorità competenti il merito delle vostre “presupposizioni” che tendono a voler condizionare la libertà della Lega nelle modalità di commercializzazione, riducendo le potenzialità commerciali del canale previsto nell’invito per la modalità per piattaforma e quindi di fatto svuotando sostanzialmente i vincoli a voi imposti dalla Agcm e confermati dal Consiglio di Stato per la questione R2″ ( web).

Da Sky trapela che la ricostruzione fatta dalla Lega non corrisponde al vero e che non viene data una risposta nel merito della questione. Per questo, sostiene l’azienda, “ci aspettiamo che l’offerta sia ammessa in assemblea”.

DAZN al momento favorita

Dal canto suo DAZN, che al momento sembra essere la favorita per l’aggiudicazione dei diritti, sottolinea “il suo impegno, ampiamente indicato e documentato nelle proposte presentate alla Lega stessa, è volto a sostenere e accelerare il processo di digitalizzazione del Paese. La visione in streaming del nostro massimo campionato di calcio, infatti, potrà essere l’elemento in più per aumentare la propensione delle famiglie italiane ad avere in casa una connessione a banda larga, come auspicato dallo stesso Ministro Vittorio Colao”.

“Oggi”, prosegue DAZN, “il 99% delle famiglie italiane, infatti, grazie alla copertura capillare del territorio, può dotarsi di una connessione a banda larga con diverse tecnologie, ottima per la ricezione di tutti i servizi internet, compresa la visione della propria squadra del cuore. Dazn ha già lavorato ad un ricco piano di contenuti editoriali che andra’ ad ampliare l’attuale corposa offerta di rubriche, interviste, approfondimenti, speciali, realizzati con un linguaggio moderno e in linea con le esigenze e le abitudini di visione richieste dai consumatori di oggi”.

Dichiarazioni, quelle di DAZN, che lasciano qualche perplessità sulla percentuale del 99% delle famiglie che potrebbero fruire dello streaming, un dato che non sembra rispecchiare il reale stato di copertura del paese visto che il 40% della rete in Italia è in rame. Anche i dati forniti la scorsa settimana in audizione parlamentare dal ministro dell’Innovazione Colao sono molto diversi.

Domani nuova assemblea

In questo clima domani pomeriggio si terrà l’ennesima assemblea della Lega. Bisognerà capire se De Siervo deciderà di ammettere comunque l’offerta di Sky e se si riuscirà a raggiungere i 14 voti per procedere all’assegnazione. Nel caso in cui anche questa riunione si chiudesse con un nulla di fatto, il presidente Paolo Dal Pino lascerà aperta l’assemblea per tentare nuove votazioni in settimana e fino al 29 marzo, termine di scadenza del bando.