Diritti serie A

Diritti Tv Serie A: il derby fra Sky e DAZN-Tim preoccupa i consumatori

di |

Consumatori preoccupati dall'ipotesi di migrazione di massa dal satellite verso lo streaming. Roberto Tascini (Adoc): 'Chiediamo alla Lega così come ai due competitor delucidazioni in merito alla tutela della visione nelle cosiddette zone bianche'.

Il consumatore “convitato di pietra” nell’accesa diatriba per l’assegnazione dei diritti Tv della serie A per il prossimo triennio. E’ questo il messaggio dell’Adoc, che in una nota diramata oggi fa un appello alla Lega per tenere conto dei diritti dei tifosi, primi fruitori dei contenuti in lizza, oggetto del contendere nel derby che vede contrapposti da un lato Sky e dall’altro DAZN-Tim.

Dopo l’ennesimo nulla di fatto in seguito alla riunione di giovedì scorso tra la Lega Calcio e i club in merito all’attribuzione dei diritti di trasmettere il calcio in tv tra Sky e Dazn, l’Adoc interviene e chiede alla Lega Calcio “che le scelte commerciali vengano prese tenendo sempre in considerazione il rispetto dei diritti dei consumatori”.

Leggi anche: Diritti Tv Serie A, nove club al contrattacco: ‘Verificare capacità di copertura DAZN-Tim’

Consumatori spiazzati

Consumatori che da circa vent’anni fanno affidamento sul satellite di Sky per vedere le partite e che a questo punto, a marzo inoltrato, non sanno ancora in che modo potranno assistere al campionato del prossimo anno. Se alla fine si dovesse concretizzare l’assegnazione dei diritti a DAZN-Tim, si dovrebbe immaginare in pochissimo tempo una migrazione di massa su una nuova piattaforma tecnologica, lo streaming, che non è stata ancora sperimentata con un carico di sette partite su dieci per ogni turno di campionato.

I clienti di Sky sono circa 5 milioni, di cui la metà vale a dire 2,5 milioni è appassionata di calcio e sarebbe quindi interessata da un eventuale obbligo di migrazione di massa entro settembre per seguire la Serie A.

Ma qualcuno ha chiesto il loro parere?

Siamo sicuri che metterli di fronte ad u auto aut sia la scelta migliore per il calcio italiano?

Quanti di loro abbandoneranno e non rinnoveranno l’abbonamento, se costretti a traslocare?

La rete può reggere la serie A?

Ce la farebbe la rete a reggere il traffico e a garantire il servizio a livello capillare su tutto il territorio nazionale? Se lo domandano i consumatori, che “Sull’acceso dibattito riguardo chi si aggiudicherà i diritti del prossimo Campionato di calcio sembra esserci un grande assente. Motivo per il quale chiediamo alla Lega Calcio di prendere in considerazione quelli che possono essere i problemi per i consumatori dal momento che non sembra che si stiano creando delle condizioni eque per tutti.”, ha detto il Presidente dell’Adoc Roberto Tascini.

Leggi anche: Diritti TV, Sky contro TIM-DAZN ‘Limitare l’accesso al calcio danneggerebbe il valore della Serie A’

“Come Adoc chiediamo che nella scelta dell’assegnazione dei diritti calcistici per la stagione 2021/24 siano considerati degli elementi indispensabili per la tutela del consumatore. Pensiamo alla presenza di canali di assistenza, alla necessità di creazione di canali di interlocuzione con le Associazioni dei Consumatori così come alla possibilità di ricorrere alla conciliazione paritetica, continua Tascini.

Tutela delle aree bianche

“Non vorremmo inoltre che il prezzo della crisi nel mondo calcistico dovuta al Covid ricada sulle tasche dei consumatori. – continua Tascini- Chiediamo alla Lega così come ai due competitor delucidazioni in merito alla tutela della visione nelle cosiddette zone bianche, memori della attuale situazione che riguarda anche la didattica a distanza, proprio per evitare una penalizzazione dei tifosi che non si vedrebbero garantita una pluralità di visione”.

Leggi anche: TIM, accordo con DAZN. Ma la rete (40% in rame) può reggere la Serie A?

Le stesse rassicurazioni sono state richieste da una parte dei club della Serie A, visto che il fronte delle squadre è ormai spaccato. Il derby è diventato quindi non soltanto tecnologico (fra satellite e streaming) ma anche fra “grandi” – favorevoli all’offerta DAZN-Tim – e “piccoli” club (favorevoli a Sky), schierati su fronti opposti. Il 29 marzo è la data di scadenza del bando, e se non si procederà con l’assegnazione le offerte scadrebbero. 

Dubbi sulla tecnologia

I dubbi principali riguardano il cambio di tecnologia, con il passaggio eventuale alla visione in streaming, che potrebbe rappresentare un problema sottovalutato in un paese come il nostro, dove la copertura a banda ultralarga non è omogenea. Peraltro, secondo stime, sarebbero soltanto 600-700 mila i clienti di DAZN che al momento guardano i match in streaming, visto che la metà dei clienti guardano invece le partite su Sky  sul canale Dazn1 disponibile sul satellite grazie ad una partnership con Sky che scade a giugno. La stessa DAZN, secondo indiscrezioni, starebbe negoziando con Persidera l’acquisizione di frequenze per il digitale terrestre per supplire alla discesa dal satellite.