La tecnologia

Data economy, la crescita dello storage AFA nelle imprese. Nel 2020 mercato da 9 miliardi di dollari

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IDC stima che le aziende rivolgeranno sempre più attenzione e risorse finanziarie verso sistemi di storage con tecnologia flash, soprattutto le soluzioni AFA (All-Flash Array), che attrarranno il 70% della spesa globale.

La trasformazione digitale necessita di un’evoluzione più rapida dell’infrastruttura Information Technology (IT) aziendale. Per maturare, l’economia digitale deve poggiare su un contesto innovativo e aperto alle soluzioni più avanzate.

L’enorme mole di dati da gestire e analizzare nell’era della data economy impone, per esempio, un efficace ripensamento dello storage, per evitare che esso diventi il collo di bottiglia dell’intera infrastruttura informativa, vanificando gli sforzi di trasformazione.

Entro il 2025, si legge in un Report IDC, verranno generati complessivamente dati per un volume di 180 zettabyte.

Per soddisfare “le esigenze di incremento di velocità e di riduzione della latenza per processare terabyte o petabyte di dati”, hanno spiegato i ricercatori, le aziende stanno rivolgendo attenzione e spesa verso sistemi di storage con tecnologia flash, soprattutto le soluzioni AFA (All-Flash Array).

IDC ha previsto che il mercato AFA crescerà con un tasso annuale composto (CAGR) del 24,9% al 2020, sfiorando in quell’anno i 9 miliardi di dollari di valore. Si tratta del tasso di crescita più alto tra le varie voci che compongono il mercato dello storage enterprise.

Globalmente, questo crescerà con un CAGR del 2,8%, subendo l’andamento negativo di sistemi più tradizionali come gli storage array basati su HDD, che al 2020 faranno registrare un CAGR pari a -13,1%. Il documento prospetta che entro il 2020, oltre il 70% della spesa in storage primario sarà appannaggio dei sistemi AFA.

Su un campione di oltre 700 aziende di medie e grandi dimensioni, lo studio ha evidenziato come tra i principali criteri per l’adozione di soluzioni AFA ci sono proprio l’alta affidabilità (56% dei rispondenti), le performance in termini di latenza, throughput e banda (40%), ma anche la scalabilità (31%) e la consistenza delle prestazioni, ovvero la capacità di adattarsi alla variabilità dei workload in termini di I/O (30%), quest’ultimo un fattore estremamente importante in termini di differenziazione dai tradizionali sistemi di storage a disco.

La tecnologia flash è evoluta negli anni fino a diventare un dispositivo storage di primo livello, in grado di offrire non solo bassissima latenza, ma anche efficienza nei costi, grande affidabilità e flessibilità, adattandosi quindi a contesti d’applicazione aziendali e soprattutto a workload di nuova generazione, caratterizzati da una grande variabilità nella richiesta di risorse.