Lo studio

Data economy, quest’anno in Europa si ridurrà del 5,5% a causa della pandemia. Nel 2025 mezzo milione di posti di lavoro vacanti

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Il Covid-19 ha lasciato il segno sull’economia dei dati europea. Secondo uno studio Ue, il data market si ridurrà del 3% circa e la data economy di oltre il 6% entro la fine del 2025. Gli asset però rimangono resilienti e il rimbalzo ci sarà nel 2021, con una maggiore incidenza del settore sul PIL dell’Unione.

Il mercato europeo dei dati è uno dei più importanti al mondo, in termini di investimenti e ricavi, ma anche di prospettive di crescita future. La pandemia di Covid-19, però, ha inevitabilmente lasciato un segno nella datasfera dell’Unione europea (Ue) e dei suoi Stati membri.

Secondo lo “European data market study” della Commissione europea, l’impatto della pandemia sul data market europeo comporterà entro la fine dell’anno una perdita del 7,1% su base annua a 54 miliardi di euro (58 miliardi nel 2019).

L’impatto del Covid-19 sull’economia dei dati

Stesso discorso o quasi per la data economy europea, che a causa del virus potrebbe perdere il 5,5% del suo valore, a 307 miliardi di dollari entro la fine dell’anno (325 miliardi nel 2019).

Dati negativi, dunque, che nel giro di un anno o due dovrebbero ritornare ai valori cosiddetti “pre Covid-19”.

Per i ricercatori, la ripresa della datasfera europea è assicurata dalla forte resilienza mostrata da alcuni degli asset principali, tra cui le tecnologie digitali, che sono e saranno i driver per la ripresa dell’economia del vecchio continente.

Rimbalzo e trend al 2025

Entro il 2025, secondo lo studio (scenario base), l’EU data market dovrebbe raggiungere un valore approssimativo di 80 miliardi di euro, perdendo il 3% circa su base annua (82,5 miliardi nello scenario pre Covid-19 precedentemente elaborato).

Perdita accentuata, infine, anche per la EU data economy che dovrebbe raggiungere i 516 miliardi di euro entro il 2025, perdendo il 6,2% del valore rispetto alle stime pre Covid-19 (di 550 miliardi di euro).

Tutto questo, però, si tradurrà comunque in un’incidenza maggiore della data economy sul PIL dell’Unione, che passerà dal 4% al 4,04%. Un dato che a prima vista sembra insignificante, ma che correlato con la recessione economica post epidemia assume un valore assolutamente positivo.

Posti di lavoro

Data economy inoltre significa anche posti di lavoro. Il documento stima in 8,4 milioni i lavoratori attivi in questo settore nell’Ue entro il 2025. Tra il 2020 ed il 2025 dovrebbero essere 1,8 milioni i nuovi posti di lavoro creati dalla datasfera europea.

Rimarranno ancora vuote ben 484 mila posizioni lavorative, nella data economy dell’Unione, segno che la domanda di professionisti dei dati e di competenze maggiori è davvero alta e al momento, neanche sul lungo termine si intravede una crescita di digital skills tra i lavoratori o coloro che cercano lavoro in Europa.