Il regolamento

Data economy, varrà il 4% del PIL Ue entro 2020 ma serve la libera circolazione dei dati

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Andrus Ansip e Mariya Gabriel (UE): “Le startup e le PMI europee avranno la possibilità di creare nuovi servizi grazie all'innovazione transfrontaliera basata sui dati, che potrebbe condurre a un aumento del 4% (739 miliardi di euro) del PIL dell'UE entro il 2020”

Super computer e super connettività, intelligenza artificiale, economia digitale, robotica e automazione per le imprese e l’industria, sono alcune delle tecnologie abilitanti il processo della trasformazione digitale di società, economia e territori.

Un processo che lo scorso giovedì è stato valutato realizzabile solo se basato sulla libera circolazione dei dati non personali all’interno dell’Unione europea e del suo nascente mercato unico digitale.

Accogliamo con favore il voto del Parlamento europeo. Un’economia e una società digitali non sono possibili senza dati: con questo regolamento si concretizza un altro pilastro fondamentale del mercato unico digitale. Solo se i dati circolano liberamente l’Europa può sfruttare al meglio le opportunità offerte dalle tecnologie e dal progresso digitali, come l’intelligenza artificiale e i supercomputer”, hanno commentato congiuntamente Andrus Ansip, Vicepresidente per il Mercato unico digitale, e Mariya Gabriel, Commissaria per l’Economia e la società digitali, a seguito del voto degli europarlamentari sul regolamento relativo alla libera circolazione dei dati non personali proposto dalla Commissione europea nel settembre 2017.

Quando si parla di “libera circolazione di dati” è bene sottolineare che ci si riferisce a “dati non personali e a tutto ciò che il regolamento generale sulla protezione dei dati stabilisce, vale a dire la loro circolazione libera e sicura nell’Unione europea: “Insieme al regolamento generale sulla protezione dei dati, il regolamento sulla libera circolazione dei dati non personali permetterà all’UE di trarre il massimo beneficio, oggi e in futuro, dall’economia mondiale basata sui dati“, hanno spiegato da Bruxelles.

Le nuove norme, nelle intenzioni della Commissione e del Parlamento, potrebbero dare un forte impulso all’economia dei dati europea, in quanto “le startup e le PMI europee avranno la possibilità di creare nuovi servizi grazie all’innovazione transfrontaliera basata sui dati, che potrebbe condurre a un aumento del 4% (739 miliardi di euro) del PIL dell’UE entro il 2020”, ha dichiarato Ansip.

Il regolamento sulla libera circolazione dei dati non personal, infatti,i non ha alcun effetto sull’applicazione del regolamento generale sulla protezione dei dati (o Gdpr), poiché non riguarda i dati personali: “I due regolamenti funzioneranno tuttavia in maniera complementare per garantire la libera circolazione di tutti i dati (personali e non), creando uno spazio unico europeo dei dati”.

Il regolamento mira a eliminare gli ostacoli alla libera circolazione dei dati non personali. Dopo l’odierno voto positivo del Parlamento europeo, nelle prossime settimane il Consiglio dell’UE adotterà il regolamento, che entrerà in vigore entro la fine dell’anno. Quando sarà adottato formalmente, gli Stati membri avranno 6 mesi di tempo per applicare le nuove norme.