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Coronavirus, assicurazioni cinesi usano la blockchain per i risarcimenti. I casi Ant Financial e Blue Cross

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Meccanismo che consente alti livelli di trasparenza e sicurezza, in Cina cresce l’adozione della blockchain all’estendersi dell’epidemia. Milioni di cittadini possono fare domanda di rimborso per le cure mediche utilizzando una semplice app, senza doversi spostare o subire i tempi della burocrazia.

Strade vuote, gente chiusa in casa, intere città in quarantena (ben 27), il coronavirus continua a far paura in Cina e non solo. In totale, ad oggi, i decessi sono 1018 su oltre 43 mila contagiati. Oltre il 95% delle vittime del virus sono cinesi.

L’Organizzazione mondiale della sanità ha lanciato l’allarme proprio ieri: “Il coronavirus rimane un’emergenza in Cina e rappresenta una grave minaccia per il resto del mondo”. Purtroppo, stando ai dati elaborati in tempo reale dal sito mapbox.cn/coronavirusmap, se il numero di casi sospetti si è stabilizzato al momento, sono in crescita costante i contagi confermati. Unica buona notizia, cresce anche il numero di coloro che guariscono.

In questa situazione di vera emergenza globale, la tecnologia può tornare utile. Il settore delle assicurazioni, ad esempio, sta sfruttando il potenziale della blockchainper risarcire i clienti cinesi vittime del coronavirus.

Il Governo di Pechino ha infatti assicurato che tutte le spese relative ai servizi sanitari e le cure legate all’epidemia saranno coperte dall’assicurazione sanitaria di base.

Ant Financial

Ant Financial (Gruppo Alibaba), tramite la sua piattaforma di mutuo soccorso “Xiang Hu Bao” (letteralmente “protezione reciproca”), si legge sul South China Morning Post (sempre del Gruppo Alibaba), ha messo in lista anche questa malattia per la richiesta di eventuali rimborsi, sostenendo l’azione del Governo, per un pagamento massimo di 14.320 dollari (circa 100.000 yuan).

La piattaforma, che conta oggi più di 100 milioni di utenti, accessibile con l’app di Alipay, non è un prodotto o un servizio assicurativo, ma un meccanismo di condivisione delle richieste di risarcimento basato su tecnologia blockchain made in Cina”, sviluppata da Alibaba. Gli iscritti sono oltre 104 milioni e quasi tutti vivono nella Cina continentale, in aree più o meno rurali.

Il sistema consente, in sicurezza e trasparenza, di rendere più rapide le richieste di risarcimento, più semplici i controlli da parte dell’ente erogatore, più rapidi i pagamenti stessi. Ogni parte sociale coinvolta ha modo di controllare il progresso dell’intero processo in tempo reale.

Blue Cross

Blue Cross Insurance (Bank of East Asia) sta utilizzando lo stesso meccanismo a Hong Kong, con il risultato di aver ridotto sensibilmente i tempi di verifica dei documenti e dei dati inviati per procedere poi ai pagamenti: “Le procedure cartacee sono state eliminate e con esse anche il via vai dei cittadini tra casa, clinica e uffici dell’assicurazione. In questo modo, oltretutto, si riduce sensibilmente il rischio di contagio e si contiene meglio l’epidemia”.

Blue Cross ha anche dichiarato che la piattaforma blockchain in uso consente di gestire fino a 1.000 pratiche/transazioni al secondo, senza il coinvolgimento di lavoro umano.

Un’applicazione mobile facilita il controllo delle richieste direttamente dal proprio device di connessione alla rete, già dopo 24 ore dall’avvio della pratica.

Se tutto va bene, hanno spiegato dalla società assicurativa, la piattaforma e l’app saranno estese anche al settore viaggi e turismo, con ulteriori prodotti assicurativi generali al vaglio degli esperti a partire dal terzo trimestre del 2020.