Pirateria

Copyright, il Governo al lavoro per trasformare il camcording in reato

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Il sottosegretario allo Sviluppo Michele Geraci: “Nostro obiettivo è trasformare tale condotta illegale da mero illecito amministrativo a reato sanzionato penalmente, al pari delle altre condotte illecite di pirateria”. Bagnoli Rossi (FAPAV): “Dietro questo fenomeno grandi interessi criminali”.

Martedì 16 aprile, in commissione Trasporti della Camera dei Deputati, il Sottosegretario allo Sviluppo economico Michele Geraci, rispondendo ad un’interrogazione sul fenomeno della pirateria online e audiovisiva, ha confermato che il dipartimento per l’Informazione e l’Editoria sta lavorando “alla predisposizione di una modifica normativa per contrastare il fenomeno del cosiddetto camcording”.

Con il termine camcording, si intende la registrazione illecita audio e/o video dei film effettuata direttamente e clandestinamente nelle sale cinematografiche.
Obiettivo del Governo è “trasformare tale condotta illegale da mero illecito amministrativo a reato sanzionato penalmente, al pari delle altre condotte illecite di pirateria”.

Al momento, infatti, il camcording è perseguibile nell’ambito della pubblica sicurezza e punito con una sola sanzione amministrativa.

Altro tema sollevato, quello delle IPTV illegali, “un fenomeno ampiamente diffuso ed è salito agli onori delle cronache grazie ad alcune recenti inchieste giornalistiche: si tratta di un sistema che consente la trasmissione illegale di contenuti di canali TV in streaming su internet utilizzando il cosiddetto «pezzotto», un decoder pirata che consente la ricezione del segnale”.
A tal proposito, il sottosegretario ha dichiarato che “l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM), autorità amministrativa competente nella tutela del diritto d’autore che agisce su segnalazione dei titolari dei diritti in tempi rapidi, in 5 anni di attività ha ricevuto 1556 segnalazioni, che hanno dato origine a 865 ordini di blocco per siti manifestamente pirata e ha di recente ordinato il blocco dell’accesso a oltre 20 IPTV pirata. Inoltre, con la modifica al regolamento sul diritto d’autore del 2018 (delibera 480/18/CONS), l’AGCOM potrà intervenire anche sui cosiddetti siti vetrina che promuovono e vendono gli abbonamenti a questi servizi”.

L’On. Massimiliano Capitanio della Lega, firmatario dell’interrogazione in questione, ha“auspicato che il Governo possa, oltre che condurre un’efficace azione di repressione del descritto fenomeno della diffusione di canali e servizi piratati, svolgere un’opera di coordinamento culturale ai fini di una maggiore consapevolezza da parte di tutti della posta in gioco”. 

Il Sottosegretario Geraci ha ricordato che “ogni volta che si compie un atto di pirateria c’è un’industria, quella audiovisiva, che viene gravemente colpita, con imprese che sono costrette a chiudere per la riduzione del proprio fatturato, con dipendenti che perdono il proprio lavoro e con autori di contenuti che non vedono giustamente ricompensata la propria creatività”.

Bene quanto dichiarato in tema di camcording dal Sottosegretario allo Sviluppo economico Michele Geraci in Commissione Trasporti in occasione dell’interrogazione parlamentare su pirateria e IPTV”, ha affermato Federico Bagnoli Rossi, Segretario Generale FAPAV.
Accogliamo con soddisfazione la conferma che il Dipartimento per l’informazione e l’Editoria della Presidenza del Consiglio stia lavorando alla predisposizione di una modifica normativa volta alla trasformazione del fenomeno del camcording da mero illecito amministrativo a un vero e proprio reato. Le illecite registrazioni audio e/o video di un film nelle sale costituiscono un fenomeno che desta la massima preoccupazione, rappresentando la fonte primaria della pirateria per quanto riguarda le nuove uscite cinematografiche. Dietro questo fenomeno si nascondono veri e propri gruppi organizzati di criminali che si occupano di registrare il film nelle sale, editando e migliorando la qualità del contenuto registrato prima di diffonderlo sul web, generando danni ed effetti potenzialmente ed economicamente devastanti per tutta la filiera, con inevitabili ripercussioni sui posti di lavoro persi e mancati investimenti”, ha precisato il Segretario Generale della Federazione per la Tutela dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali.
Per quanto concerne invece il fenomeno delle IPTV pirata, riteniamo necessaria e non più rinviabile l’adozione di regole certe e precise per quanto riguarda la responsabilità degli intermediari del web. Una loro puntuale e fattiva collaborazione rappresenta un elemento fondamentale nell’ottica di una collaborazione sinergica, efficace ed inclusiva, di tutti gli operatori del settore e soggetti colpiti da questo fenomeno. Plaudiamo pertanto alle recenti iniziative del Governo legate al contrasto della pirateria, auspicando che possano proseguire il loro iter in tempi brevi con l’obiettivo di sostenere il settore e promuovere una diffusa cultura della legalità”.

I due temi in questione, in particolare il camcording, sono sati affrontati in occasione del recente evento organizzato proprio dalla FAPAV e dalla LUISS Business School di Roma, dal titolo “Il prezzo della gratuità – Pirateria e rischi informatici”, in cui il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’Editoria, Vito Crimi, annunciava la volontà di varare una legge contro questo tipo di pirateria: “Mi farò promotore di una proposta insieme alla collega Borgonzoni e al Ministero della Giustizia. Dietro il camcording c’è un business criminale, ci sono persone strapagate a livello mondiale per registrare i film nelle sale”.

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