Città umbre connesse in rete: investimenti per 60 milioni di euro fino al 2020

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Perugia, Terni, Città di Castello, Todi, Umbertide, Gubbio, Orvieto connesse con la rete in fibra ottica pubblica. Obiettivi: attirare investitori, realizzare l’Agenda digitale regionale, collegare tutte le sedi della PA, 200 aree industriali e più di 700 imprese

In settimana la Regione Umbria ha inaugurato la sua rete in fibra ottica pubblica. Alla presenza del presidente della Regione, Catiuscia Marini, sono stati attivate e connesse 21 utenze pubbliche su tutto territorio umbro.

Di queste utenze, ne sono state connesse in rete 10 a Perugia, 5 a Terni, 2 a Città di Castello e 1 a Todi, Umbertide, Gubbio, Orvieto. La Regione ha stimato, inoltre, che nel giro di un anno (entro aprile 2017) ci saranno altre 140 attivazioni pubbliche: 60 a saranno nell’area di Perugia, 10 in quella di Terni, 15 in quella di Foligno, 10 a Spoleto, 10 a Gubbio, 6 a Città di Castello, 6 a Umbertide, 6 a Marsciano, 6 a Todi, 3 a Gualdo Tadino, 2 a Nocera Umbra, 2 a Bastia Umbra, 2 ad Assisi 1 a Spello e1 a Pietralunga.

L’accensione di oggi è frutto di una programmazione che parte da lontano e che prevede ulteriori investimenti, fino al 2020, per 60 milioni di euro – ha detto Marini – interventi che serviranno a rafforzare anche l’integrazione tra i territori. Per questo stiamo lavorando con Marche, Toscana, Lazio ed Emilia-Romagna per lo sviluppo e l’innovazione dell’amministrazione digitale”.

Il piano della Regione prevedeva la realizzazione di tre dorsali e, inizialmente, di cinque reti cittadine nelle principali città umbre (Perugia, Terni, Foligno, Città di Castello ed Orvieto). La rete aveva un duplice scopo: da una parte, collegare tutte le sedi della pubblica amministrazione, dall’altra rendere più appetibili gli investimenti degli operatori di telecomunicazione privati che, favoriti dalla presenza e disponibilità di infrastrutture, avrebbero potuto portare connettività in banda larga ed ultra larga ai cittadini e alle imprese umbre.

Nello specifico, finanziamenti ed interventi, per la diffusione della banda larga e ultralarga, saranno destinati a 201 aree industriali (sulle 501 presenti in Umbria) individuate per dimensione e presenza di impresa.  Ad oggi, di queste aree (che abbracciano circa 700 aziende) solo 23 sono raggiunte da banda ultra larga; 126 sono servite da Adsl; 36 aree con Hdsl; 16 aree da nessun servizio.

Il piano prevede il rilegamento alle infrastrutture regionali esistenti (RUN), oltre alla realizzazione, ove necessario, di interventi all’interno delle aree per la posa in opera di fibra in modalità FTTS (Fiber To The Street), per 97 aree.

Inoltre, è previsto un intervento con copertura WiFi per 39 aree difficilmente raggiungibili dalla fibra, più altre 21 aree raggiunte dalla fibra solo dopo l’ultimazione delle dorsale Ovest e tratta Valnerina. Infine, per 5 aree, in cui non è possibile arrivare né con la fibra né con il Wireless, è previsto un intervento mediante la tecnologia da satellite.

I tempi e costi sono così ripartiti: dai 12 ai 30 mesi e un importo di circa 12 milioni e 500mila euro per la prima fase di rilegamento in fibra; circa 5 milioni e mezzo per il rilegamento delle aree attivate solo a seguito della realizzazione della Dorsale Ovest e della tratta Valnerina; dai 3 ai 12 mesi e un importo di circa 1 milione e 300mila euro per la copertura Wireless.

Dal 2002, con un investimento di circa 21 milioni di euro, sono state realizzati 600km di reti in fibra. Di questi 356km sono in dorsali, tratte con elevata capacità di trasporto.

In Umbria, alla disponibilità dei fondi FESR e FEARS, lo Stato ha aggiunto 56 milioni di euro che spenderà attraverso il modello di intervento diretto per realizzare la “rete di accesso”, cioè una rete che partendo dalla fibra esistente si irradia fino a raggiungere gli edifici (il più vicino possibile).

L’obiettivo del piano è di avere al 2020, attraverso investimenti pubblici o misti, il 100% degli edifici raggiunti dai 30 mega e l’85% degli edifici raggiunti dai 100 mega.