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Call center. Telecom Italia, settore ‘Caring’: razionalizzazione al via

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Dopo l’esito negativo del referendum sull’ipotesi di accordo con i sindacati, Telecom Italia procederà con la societarizzazione della Divisione Caring Services.

Telecom Italia, dopo aver preso atto dell’esito negativo del referendum svolto tra i lavoratori nel mese di gennaio (il 22 e 23 gennaio ndr) relativo all’ipotesi di accordo raggiunto il 18 dicembre per la Divisione Caring Services, ha comunicato oggi alle organizzazioni sindacali Slc-Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom-Uil che per la Divisione Caring Services la società avvierà l’implementazione degli accordi siglati precedentemente con gli stessi sindacati il 27 marzo del 2013. Lo comunica l’azienda in una nota, ricordando che gli accordi “prevedono una razionalizzazione delle sedi territoriali di Caring Services, con la chiusura di alcuni presidi e la costituzione di una distinta società per l’erogazione dei servizi di caring alla clientela”.

L’accordo siglato a dicembre ma bocciato dal referendum dei lavoratori, prevedeva che fino al 2017 i call center non sarebbero stati scorporati e che sarebbero rimaste aperte 41 sedi su 52, con il trasferimento dei lavoratori delle sedi chiuse in quelle limitrofe.

Il settore Caring comprende fra l’altro le attività del 187 e 119, nonché tutti i servizi di gestione del customer care che riguardano la fatturazione e il credito della clientela. Il piano di razionalizzazione prevede la chiusura di alcune sedi territoriali e il ricorso al telelavoro.

Il mercato dei call center – aggiunge Telecom Italia nella nota odierna – sta vivendo una forte crisi a livello nazionale con una competizione crescente tra gli operatori del settore. La società, con una trattativa durata oltre 8 mesi, ha analizzato con i rappresentanti sindacali tutte le problematiche e cercato soluzioni condivise che, nel pieno rispetto della dignità dei lavoratori, anzi con l’obiettivo di valorizzarne le professionalità, dessero stabilità al lavoro presso i call center e sostenibilità di lungo termine. L’ipotesi di accordo siglata il 18 dicembre 2014 con tutti i sindacati aveva individuato un percorso che permetteva di mantenere la funzione all’interno di Telecom Italia Spa, differenziandola per qualità del servizio rispetto a quanto viene offerto in outsourcing, migliorando allo stesso tempo la produttività e la sostenibilità del fattore lavoro”.

“La nuova società che nascerà farà parte del Gruppo Telecom Italia e avrà l’obiettivo di coniugare qualità del servizio reso alla clientela e le efficienze necessarie a rendere competitiva la nuova realtà aziendale con il contesto del settore di riferimento”, chiude la nota.