Sovranità digitale

Breton: “Aziende europee proprietarie dei propri dati, da gestire nell’Ue. Lavoro alle nuove regole”

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Thierry Breton, il commissario francese al mercato interno e alla promozione del mercato unico digitale, indica la sua strategia per proteggere i dati che le aziende europee produrrano con l'intelligenza artificiale e le applicazioni 5G.

La sovranità digitale è uno dei punti chiave dell’agenda di Ursula von der Leyen, la presidente della Commissione europea ed è in questo contesto che Thierry Breton, il commissario francese al Mercato Interno, alla Difesa, alla nuova direzione Industria e Spazio e alla promozione del Mercato Unico Digitale, ha dichiarato di essere al lavoro per introdurre nuove regole per proteggere i dati che le aziende europee produrrano con l’intelligenza artificiale e le applicazioni 5G, regole che le aziende extra Ue dovranno rispettare per accedere al mercato dell’Unione europea.

“I dati degli europei da elaborare in Europa”

Gli europei devono essere proprietari dei propri dati, che devono essere elaborati in Europa, secondo le nostre regole e valori”, ha detto Breton al quotidiano finanziario “Les Echos”. E sulle norme il commissario ha annunciato: “è mia responsabilità applicare le regole per trarre valore dai dati dell’Europa. L’Europa deve stabilire i propri criteri per lo sfruttamento e lo storage della futura mole di dati”. A quanto ammonta? È lo stesso commissario a sciorinare le cifre: “Il volume globale di dati che elaboriamo è di 35 zettabyte, vale a dire 35.000 miliardi di miliardi di dati. E che questo volume raddoppia ogni 18 mesi e raggiungerà i 175 zettabyte nei prossimi cinque anni”.

Non perdere la sovranità tecnologica europea dei dati B2B

Dunque, con questa strategia Thierry Breton punta a non perdere la sovranità tecnologica europea dei dati B2B, perché, ha ammesso, “è vero che per l’attuale generazione di servizi basata su dati personali, gli Stati Uniti e la Cina sono in vantaggio sull’Europa”.

Infatti, il commissario ha spiegato: “Concentriamoci sulla seconda fase che sta iniziando ora, quella di B-to-B (business-to-business) e facciamolo con un chiaro principio in mente: che gli europei dovrebbero essere i proprietari dei loro dati, e questi dati dovrebbero essere gestiti in Europa”.

Nessuna paura delle reazioni degli Ott e della Cina

Dunque siamo di fronte a una netta presa di posizione della Commissione Ue, che mette in guardia gli Over the Top e le multinazionali Usa del cloud. Finalmente l’Europa ha intenzione di proteggere meglio i propri dati e di valorizzarli con nuove regole, perché, ha spiegato il commissario Breton, “i dati sono la materia prima essenziale per lo sviluppo di nuovi servizi e prodotti attraverso l’intelligenza artificiale”. E la fonte principale dei dati saranno le applicazioni B2B, ha sottolineato Breton, che vorrebbe mettere al sicuro sul fronte della data protection con nuove norme, perché il GDPR non è sufficiente. E questo meccanismo se non dovesse piacere alla Cina, gli hanno chiesto i tre giornalisti che l’hanno intervistato?

Ecco la risposta: “L’Europa avrà le sue regole. Tutti sono i benvenuti, ma a condizione che le rispettino. Questo sarà una condizione imprescindibile della nuova Commissione von der Leyen”.