Il concorso

Blockchain, un premio da 5 milioni di euro per l’innovazione sociale

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Iniziativa tesa ad ottenere un cambiamento sociale positivo attraverso l’applicazione della blockchain, seguendo criteri di alto impatto sociale, trasparenza del processo, fattibilità e accessibilità, convenienza, affidabilità, sicurezza e sostenibilità ambientale.

Sviluppare soluzioni innovative, efficienti e ad alto impatto sociale, utilizzando la tecnologia della blockchain. Questo è l’obiettivo dichiarato dalla call europea “Blockchian for Social Good”. Le domande si possono inoltrare fino al secondo trimestre 2019.

Un concorso aperto a tutti, privati, enti giuridici, organizzazioni internazionali, che assegnerà il premio da 5 milioni di euro al progetto che offrirà una soluzione innovativa alle sfide della sostenibilità globale e locale, che possa produrre un cambiamento sociale positivo attraverso l’applicazione della blockchain e che soddisfi al meglio alcuni criteri cumulativi, tra cui: alto impatto sociale, trasparenza del processo, fattibilità e accessibilità, convenienza (non solo come costi, ma anche come consumo di risorse energetiche), affidabilità, sicurezza e basso impatto ambientale (per ulteriori informazioni:).

L’iniziativa è stata presentata in Italia a Torino, il 15 dicembre scorso, alla presenza di politici, ricercatori, startup, rappresentanti del mondo accademico e delle fondazioni, con un evento dedicato al tema della blockchain e delle sue potenziali applicazioni in campo sociale, organizzato da Nesta Italia, Città di Torino, e Università di Torino, in collaborazione con Commissione europea, Città di Milano, UK Government Science and Innovation Network in Italy, Open Incet, Consorzio TOP-IX e Boosting Social Innovation.

Scopo del progetto, ha dichiarato Gianmaria Ajani, Rettore dell’Università degli Studi di Torino, “è la sperimentazione di un nuovo modello di welfare sociale per contrastare gli effetti della crisi finanziaria. Il modello è basato sulla promozione di commons urbani, spazi condivisi dove i cittadini andranno a collaborare con la Città per la creazione di servizi sociali”.

L’Università, ha aggiuto il Rettore, sperimenterà inoltre un’app che farà da portafoglio virtuale, “cioè un wallet blockchain per trasferire come incentivo ai commoners gettoni virtuali (tokens) che possono rappresentare buoni sconto, tessere punti, crowdfunding e altri strumenti finanziari locali, fino anche ad una moneta locale, che i cittadini potranno usare presso reti di esercenti o presso servizi pubblici“.

La blockchain (letteralmente “catena a blocchi”), spiegano dall’Università di Torino, ha caratteristiche innovative che rappresentano una sorta di vera e propria rivoluzione – paragonabile a quella dei social network sulle relazioni interpersonali – e sta gettando le basi per la crescita economica del prossimo secolo, non solo nel settore economico e finanziario (dov’è ampiamente impiegata per tenere traccia delle transazioni), ma nella società nel suo complesso.

Una tecnologia che permette la creazione di un grande database per la gestione di transazioni condivise da tutti coloro che operano all’interno di una “rete distribuita” di computer, eliminando definitivamente la necessità di un controllo da terze parti.

Oltre ai settori finanziario, economico e bancario, la blockchain può trovare applicazioni anche in altri ambiti, tra cui: l’assicurativo, dei pagamenti digitali, l’agroalimentare, nell’Industria 4.0, nella pubblica amministrazione, nella sanità, nel retail, nell’ambito degli aiuti umanitari, nella registrazione di atti notarili e molti altri.

Fino a oggi sono stati investiti nella blockchain, attraverso il finanziamento di oltre 120 startup collegate allo sviluppo e applicazione di questa tecnologia, circa 1 miliardo di dollari.

Il 70% di questi investimenti sono stati eseguiti fuori dall’Europa.