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Blockchain pubblica, il Parlamento Ue spinge per la strategia europea

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Con una risoluzione il Parlamento Ue chiede alla Commissione di effettuare uno studio per valutare i potenziali scenari di una più ampia diffusione delle reti pubbliche basate su tecnologie di registro distribuito e blockchain. Ambiente, trasporti, sanità, copyright, istruzione e finanza i settori che potrebbero essere potenzialmente interessati dai vantaggi offerti dalla tecnologia.

“L’Europa ha una grande ambizione sulla blockchain e, credo, possa essere la patria della governance mondiale della blockchain pubblica”. N’è convinto Roberto Viola, Direttore Generale della DG Connect della Commissione Europea. E proprio alla Commissione Ue l’Europarlamento, con la risoluzione del 3 ottobre scorso, ha chiesto di effettuare uno studio per valutare i potenziali scenari di una più ampia diffusione delle reti pubbliche basate su tecnologie di registro distribuito e blockchain.

In sostanza l’Ue è al lavoro per l’elaborazione della strategia europea sulla blockchain, dopo aver dato vita alla “European blockchain partnership”, a cui aderisce anche l’Italia dal 27 settembre scorso con la firma del ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio della dichiarazione di cooperazione.

Ambiente, trasporti, sanità, copyright, istruzione e finanza i settori che potrebbero essere potenzialmente interessati dai vantaggi offerti dalle tecnologie di registro distribuito e blockchain, scrive il Parlamento nella risoluzione con cui impegna la Commissione a dar vita allo studio.

Energia e ambiente

“La DLT può trasformare e democratizzare i mercati dell’energia”, sottolinea il Parlamento Ue nella risoluzione, “consentendo alle utenze domestiche di produrre energia rispettosa dell’ambiente e di scambiarla tra pari; evidenzia che tali tecnologie offrono scalabilità e flessibilità a operatori di impianti, fornitori e consumatori”.

Trasporti

Secondo il Parlamento Ue “il potenziale della DLT per la mobilità e la logistica, comprese l’immatricolazione e la gestione dei veicoli, la verifica delle distanze di guida, le soluzioni assicurative smart e la ricarica dei veicoli elettrici”.

Sanità

Per gli europarlamentari la blockchain e la DLT migliorano “l’efficienza del settore sanitario attraverso l’interoperabilità dei dati sanitari elettronici, la verifica dell’identità e una migliore distribuzione dei farmaci”.

Spedizione merci

 I miglioramenti offerti dalla blockchain e dalla DLT, secondo il Parlamento europeo, possono riscontrarsi anche nelle catene di approvvigionamento: “la DLT può facilitare la spedizione e il monitoraggio dell’origine delle merci e dei loro ingredienti o componenti, migliorando la trasparenza, la visibilità e il controllo della conformità, assicurando che nel luogo di origine di un prodotto siano rispettati i protocolli in materia di sostenibilità e diritti umani, quindi riducendo il rischio che nella catena di approvvigionamento entrino merci illegali e garantendo la tutela dei consumatori; osserva che la DLT può essere utilizzata come strumento per migliorare l’efficacia dei controlli delle contraffazioni effettuati dai funzionari doganali”. 

Istruzione – per la verifica dei titoli accademici

Anche nell’ambito dell’Istruzione può essere utilizzata la blockchain in particolare per la “verifica dei titoli accademici, la certificazione criptata dei certificati di studio (ad esempio i “blockcerts”) e i meccanismi di trasferimento dei crediti”. Il Miur, in Italia, ha il progetto per il riconoscimento dei titoli dei rifugiati attraverso l’utilizzo della tecnologia blockchain.

Proteggere i diritti d’autore con la blockchain

Mentre è in corso l’iter sulla riforma del copyright nell’Ue, un valido aiuto per la protezione del diritto d’autore può venire proprio dalla blockchain e dalle tecnologie di registro distribuito: “nel caso dei contenuti creativi “digitalizzati”, è scritto nella risoluzione del Parlamento Ue, “la DLT può consentire di tracciare e gestire la proprietà intellettuale e facilitare la protezione dei diritti d’autore e dei brevetti”.

 

Criptovalute in arrivo con la benedizione della Commissione Ue e della BCE?

Un altro settore in cui la Commissione ha il compito di valutare l’impatto positivo della blockchain e delle tecnologie di registro distribuito è quello finanziario, con particolare attenzione ad “esaminare la praticabilità di metodi alternativi di pagamento e di trasferimento di valore utilizzando criptovalute”. Inoltre, il Parlamento Ue invita “la Commissione e la BCE a fornire informazioni sulle fonti di volatilità delle criptovalute, a individuare i rischi per il pubblico e a esaminare le possibilità di introdurre tali valute nel sistema di pagamento europeo”.

 

La blockchain che fa bene alla PA

Infine il Parlamento Ue mette in evidenza l’importanza strategica dell’applicazione della blockchain e delle tecnologie di registro distribuito per la PA: “le potenzialità in termini di efficacia delle DLT per i servizi e la gestione del settore pubblico”, emerge dal testo della risoluzione, “per quanto riguarda la riduzione della burocrazia, in particolare nell’ottica dell’applicazione del piano d’azione per l’eGovernment”.

Perché l’Europarlamento spinge sulla blockchain

Il Parlamento europeo vuole accelerare sulla blockchain e sulle tecnologie di registro distribuito perché, scrive, “la DLT riduce i costi di intermediazione in un ambiente di fiducia tra le parti di una transazione e consente scambi di valore tra pari suscettibili di rafforzare l’autonomia dei cittadini, destrutturare i modelli tradizionali, migliorare i servizi e ridurre i costi lungo le catene del valore in un’ampia gamma di settori chiave”. L’europarlamento guarda al “profondo impatto che le applicazioni basate sulla DLT potrebbero avere sulla struttura della governance pubblica e sul ruolo delle istituzioni”.

 

L’Italia e la blockchain, cosa fare per non ostacolare l’attuazione della tecnologia

Al termine della risoluzione, il Parlamento nelle sezione dedicata alle politiche di stimolo delle DLT in Europa invita l’Unione a “non disciplinare le DLT di per sé ma dovrebbe cercare di eliminare gli attuali ostacoli all’attuazione di blockchain; accoglie con favore l’approccio della Commissione che consiste nel seguire un metodo basato su casi d’uso nell’esame del contesto normativo riguardante il ricorso alle DLT e dei soggetti che ne fanno uso nei vari settori”. Infine si invitano la Commissione Ue e gli Stati membri “a promuovere la convergenza e l’armonizzazione degli approcci normativi”.

In sostanza l’approccio giusto è creare degli ecosistemi con poche regole e leggi facili da applicare per stimolare l’utilizzo della tecnologia blockchain senza essere vittima della burocrazia.