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Blockchain, nascita di un ecosistema nel Libro Bianco del World Economic Forum

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Uno studio che racconta l’evoluzione della blockchain, i suoi utilizzi e le possibili applicazioni future, partendo da una considerazione: è necessario sviluppare un consenso globale e multilaterale sul tema e un nuovo quadro regolatorio. Governare la blockchain significa governare internet.

Massima sicurezza, trasparenza e accessibilità, la blockchain sembrerebbe la panacea a tutti i mali dell’economia corrente e delle sue crisi sistemiche, ma soprattutto sembra in grado di abilitare un nuovo paradigma economico e finanziario.

La blockchain è un database distribuito che grazie alla tecnologia P2P (Peer-to-Peer) è da tutti accessibile ed utilizzabile. Un sistema democratico, in un certo senso, dove grazie all’approvazione del 50%+1 dei nodi (chiunque può diventare un nodo della rete) ogni transazione può essere effettuata senza interventi di terze parti (come la banca ad esempio).

La blockchain è quindi un libro contabile aperto in cui sono registrate tutte le transazioni economiche, un libro contabile digitale scritto da tutti gli utilizzatori di bitcoin.

Ovviamente, tale tecnologia non è applicata solo agli scambi di denaro, ma anche di titoli e azioni, di atti notarili e altri documenti, fino addirittura al sistema elettorale di ciascun Paese. Il sistema dei nodi è infatti presentato come sicuro, democratico e in grado di mantenere se serve riservatezza e anonimato (come ad esempio, nel caso della segretezza del voto).

C’è anche chi afferma che la blockchain sta segnando una nuova era di internet, grazie al suo potenziale disruptive, alla contabilità distribuita e all’opportunità senza precedenti di aumentare il valore commerciale di servizi, prodotti e aziende.

E questo, secondo il nuovo White PaperRealizing the Potential of Blockchain. A Multistakeholder Approach to the Stewardship of Blockchain and Cryptocurrencies”, pubblicato dal Center for the Fourth Industrial Revolution del World Economic Forum, è reso possibile solo grazie alla rete globale P2P che garantisce totalmente l’integrità del valore di scambio tra miliardi di dispositivi elettronici connessi in rete senza l’intervento di terze parti.

Nel volume, illustrato mercoledì scorso da Don e Alex Tapscott all’undicesimo Annual Meeting of the New Champions, tenutosi nella città cinese di Dalian, nella provincia del Liaoning, si sostiene che la diffusione della blockchain consentirà la formazione di un consenso multilaterale e globale sul funzionamento del sistema e le sue odierne/future applicazioni, come anche sulla sua organizzazione in termini normativi, regolatori, culturali e sociali.

Una collaborazione globale necessaria, si legge nel Report, l’unica soluzione possibile per permettere la liberazione del potenziale blockchain e la nascita di un vero e proprio ecosistema che veda coinvolti più soggetti: imprese, industria, banche, finanza, Governi, organizzazioni e associazioni di ogni tipo.

Riuscire a governare questa nuova risorsa tecnologica e culturale significa governare anche l’evoluzione attuale e futura della rete e della trasformazione digitale.

Al momento il mercato delle applicazioni Blockchain è stimato raggiungere un valore complessivo di 2,31 miliardi di dollari nel 2021.