Agenda digitale

Banda larga, Giacomelli: ‘Piano nazionale a breve, 7 miliardi di fondi pubblici’

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Il sottosegretario alle Comunicazioni Antonello Giacomelli: ‘Nei prossimi giorni a Palazzo Chigi presentazione del piano nazionale per la banda larga, impegno pubblico di 7 miliardi’.

Il piano nazionale per la banda larga con tutte le risorse a disposizione sarà presentato nei prossimi giorni a Palazzo Chigi. Lo ha confermato oggi Antonello Giacomelli, sottosegretario alla Comunicazioni,  intervenendo al workshop organizzato da Telecom Italia su ‘Internet, Jobs & Skills’. Giacomelli ha precisato che il fabbisogno individuato e l’impegno di fondi pubblici “sta intorno ai 7 miliardi per l’upgrade dai 30 ai 100 Megabit” e che per la costruzione di una rete a banda ultralarga che raggiunga la maggior parte del paese serviranno complessivamente 14 miliardi di euro.

“Sarà un unico grande piano nazionale e farà da riferimento per tutti, nazionali, locali, istituzioni e anche privati ovviamente”, ha aggiunto Giacomelli, secondo cui il nuovo piano ha lo scopo di dare una forma organizzata agli investimenti pubblici, linee di sviluppo e clusterizzazioni dei comuni”. Con questo piano, ha aggiunto “la stima è che si riuscirà a coprire il 50% degli impegni contemplati dall’Agenda digitale”.

 

Per Giacomelli occorre poi sfatare il mito che la “semplice posa della fibra abbia un effetto taumaturgico”. La differenza con quanto fatto in passato sta nel coordinamento che si è riusciti a portare a termine. “Una delle obiezioni europee era che il piano precedente era una somma senza un coordinamento nazionale. Noi abbiamo messo intorno a un tavolo tutti gli attori per fare un unico grande piano nazionale che fosse riferimento per tutti, ministeri, agenzie e interlocutori privati”.

 

Per Giacomelli, “Le risorse ci sono ma non erano usate in modo razionale. Qui individuiamo il fabbisogno e l’impegno pubblico che sta intorno ai 7 miliardi per l’upgrade dai 30 ai 100 Megabit”. “Il Piano sarà in consultazione ed è aperto al dialogo e al confronto e una razionalizzazione di norme e risorse perché lo sviluppo della banda ultralarga non è un fattore settoriale ma un fattore decisivo di crescita”, ha concluso.

Intanto, ieri Asstel, l’associazione che raccoglie gli operatori Tlc, ha criticato le modifiche dell’ultimo minuto apportate al testo definitivo dello Sblocca-Italia, che avrebbero depotenziato la portata della defiscalizzazione e del credito d’imposta previsto in precedenza sugli investimenti in nuove reti a banda larga. Modifiche dell’ultima ora che, secondo Asstel, danneggerebbero in primo luogo gli investimenti in reti mobili Lte.  Una polemica alla quale il Mise non ha replicato, per ora, ma che con ogni probabilità tornerà alla ribalta nei prossimi giorni.