Agenda Digitale

Agenda Digitale Emilia-Romagna: inaugurato a Ravenna il primo datacenter Lepida

di |

Si accende a Ravenna il primo dei quattro datacenter Lepida della Regione, un’infrastruttura da 5 milioni di euro. Gianluca Mazzini, direttore generale di Lepida: ‘Macchine condivise per garantire risparmio energetico e sicurezza’

È stato il sindaco di Ravenna, Fabrizio Matteucci, a tagliare stamattina il nastro inaugurale del primo data center dell’Emilia-Romagna. Frutto del lavoro congiunto della Regione, dell’amministrazione comunale e di Lepidaspa, il data center di Ravenna è il primo di quattro (Parma, Ferrara e Bologna) che formeranno assieme la spina dorsale dell’Agenda Digitale dell’Emilia-Romagna.

Un edificio di 1260 metri quadri complessivi, elemento costitutivo della rete Lepida, nativamente connesso e con a disposizione tutta la banda necessaria per l’interconnessione del territorio. Un’infrastruttura considerata strategica per lo sviluppo economico sostenibile delle economie locali, grazie ad un risparmio nella spesa e nei consumi energetici, che garantisce efficienza, qualità e sicurezza.

Datacenter Lepida 3

All’inaugurazione, oltre al sindaco di Ravenna, erano presenti l’assessore regionale alle Reti, Raffaele Donini, l’assessore per Ravenna digitale, Massimo Cameliani, il direttore generale di Lepida, Gianluca Mazzini, il direttore Datacenter&Cloud di Lepida, Giuliano Franceschi, e Cesare Valenti, vice presidente Itway.

Nell’epoca dell’ipercomunicazione, le infrastrutture immateriali giocano un ruolo fondamentale per lo sviluppo di una comunità – ha dichiarato Matteucci – efficienza, affidabilità e sicurezza sono fattori abilitanti la crescita e la competitività, senza dimenticare un effettivo miglioramento della qualità della vita dei cittadini, in un rapporto virtuoso tra questi e l’amministrazione pubblica”.

Ravenna accelera sull’innovazione digitale, ha sottolineato Donini, “è il primo di quattro datacenter della regione, sul quale abbiamo investito complessivamente di 5 milioni di euro, frutto di una proficua collaborazione con la regione e Lepida, condividendo un nuovo modello di partnership pubblico-privato”.

Datacenter Lepida 2Un modello di partership definita ‘a condominio’, ha continuato l’assessore della Regione Emilia-Romagna, “per un’infrastruttura che consente economie di scala e che garantisce contenimento di costi e consumi, in un ambiente sicuro e sostenibile”.

La regione ha investito molto in reti di nuova generazione, grazie alle quali realizzare datacenter come questo. Una scommessa sul futuro telematico, sulla banda ultralarga e il potenziale di crescita del territorio, a partire da aziende e cittadini

Il nostro obiettivo è far diventare Ravenna il baricentro tecnologico delle amministrazioni pubbliche romagnole – ha affermato Cameliani – e il datacenter offrirà un’opportunità di competitività, economicità e redditività in più per le aziende, che potranno avvalersi di servizi tecnologici avanzati, tra cui quelli di backup, storage, continuità operativa e disaster recovery”.

Il datacenter, inoltre, aiuterà a modernizzare i rapporti tra Comuni e cittadini, con lo sviluppo e l’offerta di applicazioni di nuova generazione”.

Da un’ex falegnameria comunale si è passati ad un’infrastrutture tecnologica di primo livello, “che ha permesso di concentrare tante macchine distribuite tra numerosi enti pubblici in un’unica struttura centralizzata”, ha spiegato Mazzini, “dove le macchine diventano condivise attraverso un modello di virtualizzazione che consente risparmio energetico, contenimento dei costi e sicurezza”.

Prossimo passo – ha precisato il direttore di Lepida – sarà quello verso i software su cloud, pagati in base all’utilizzo, a cui si aggiungeranno 9 punti di interscambio e una nuova connessione della vicina area portuale”.

Datacenter Lepida

Il datacenter di Ravenna, come anticipato, si distingue sullo scenario nazionale anche per la scelta da parte di Lepida di un modello di gestione ‘in condominio’ della struttura, in modo di armonizzare le risorse pubbliche e quelle private, garantendo sostenibilità del progetto anche nel lungo periodo.

La parte privata dal datacenter è stata affidata a iNebula, società che si è aggiudicata la gara e che ha investito 300 mila euro nel progetto. In base a questo modello, i privati che otterranno gli spazi si vincolano a mettere a disposizione di altri soggetti almeno il 30% delle infrastrutture.

Un modello che funziona, ha affermato Giuliano Franceschi, direttore Datacenter&Cloud di Lepida, “grazie al lavoro congiunto con i vendor, in una logica di profitto e in un’ampia prospettiva regionale. Lunedì si installa la parte IT e computing, per l’elaborazione dati e la protezione infrastrutturale. Sul lato servizi siamo convinti di poter garantire un’offerta di qualità a tutte le realtà del territorio. In fase di costruzione abbiamo già erogato servizi IT in aree limitrofe e ora, grazie al datacenter, si potranno sviluppare ulteriori sinergie con i player di mercato”.

Secondo Cesare Valenti, vice presidente Itway, sono tre i requisiti basilari del datacenter di Ravenna: connettività, velocità delle informazioni e sicurezza. Tre leve chiave per la crescita del territorio. “Offriremo questa infrastrutture per la conservazione dei dati aziendali. Tutto ciò che ruiota attorno all’Ict è un asset strategico per le imprese. L’informazione è un bene prezioso e va tutelato e valorizzato. Per questo offriamo sicurezza ed efficienza. Gli standard di continuità sono vantaggiosi economicamente. Tenere in prossimità i dati fisici di un’azienda è un elemento di competitività a tutto vantaggio del tessuto economico locale”.