M.I.S.: perso il processo contro Google. Nessuna responsabilità del motore di ricerca per commenti su siti web terzi

di Flavio Fabbri |

VINTI

Chiusa un’altra vicenda giudiziaria in terra britannica per Google. Il motore di ricerca più utilizzato al mondo ha vinto la causa intentata dall’Istituto europeo per la formazione a distanza, Metropolitan International Schools, che lo vedeva imputato per gli innumerevoli commenti diffamatori e ingiuriosi pubblicati durante le ricerche online e relativi proprio alle attività programmate dall’Istituto.

Il M.I.S., in sostanza, rivendicava il suo diritto a ‘non‘ vedersi pubblicare i continui commenti diffamatori o ingiuriosi associati al suo nome e che invece spuntavano fuori regolarmente ad ogni ricerca su Google. Per questo motivo ha trascinato il motore di ricerca in tribunale, ma evidentemente con esito negativo.

Il giudice David Eady ha dato ragione al popolare web search engine, perché la piattaforma lavora in automatico, senza intervento umano e quindi, per la legge britannica, non va considerata un editore a tutti gli effetti. Caso chiuso quindi, perché i commenti diffamatori sono su siti terzi per giunta e Google non ne è in nessun modo responsabile. Una sentenza che potrebbe rappresentare un precedente importante, soprattutto per le tante attività in cui viene inevitabilmente coinvolto il motore di ricerca di Google.