SOCIAL MEDIA: sbarca in Italia lo spagnolo Tuenti

di Flavio Fabbri |

VINCITORI

Un nuovo social media prende posto nel già saturo panorama internazionale delle reti sociali. Nuovo almeno per l’Italia, che fino ad oggi non aveva una versione in lingua dedicata di Tuenti.

 

Nato in Spagna sette anni fa e dal 2010 di proprietà di Telefonica, Tuenti conta diversi milioni di utenti e da oggi è disponibile in Gran Bretagna, Portogallo, Francia, Germania, Italia, Olanda, Slovacchia e Repubblica Ceca, più altri Paesi in America Latina. Un salto notevole che proprio la compagnia telefonica spagnola ha voluto effettuare per cominciare ad incrementare e monetizzare i tanti servizi di community e di marketing presenti all’interno del social network.

 

Al momento, infatti, la rete non garantisce ancora ricavi costanti, anche se è di fatto il più grande sito di social networking in spagna, con oltre 14 milioni di iscritti, (inseguito da Facebook, che è già oltre i 13 milioni e dato in forte crescita quest’anno), di cui 6 milioni da rete mobile, 40 miliardi di pagine viste ogni mese e 400 milioni di messaggi in chat spediti ogni giorno.

 

Proprio in queste settimane è stato dato l’annuncio della nascita di Telefonica Digital, una nuova business unit dedicata alle piattaforme digitali e ai nuovi servizi, mercati su cui puntare in maniera strategica per compensare il calo dei ricavi da rete fissa e voce.

 

Il nome Tuenti, che ha il doppio significato di ‘tu entidad‘ (chi sei) in spagnolo e ricorda la parola ‘twenty‘ (venti) in inglese, nasce dall’ipotesi che ognuno di noi sulle reti sociali ha rapporti stretti di amicizia con non più di venti amici/conoscenti con cui scambia messaggi e contenuti. Tuenti, nell’idea dei suoi fondatori, nasce proprio per consentire rapporti di scambio e amicizia con un numero ristretto di membri, valorizzando e rendendo più sicura anche la privacy.

 

Una piattaforma non particolarmente originale, da un punto di vista grafico e funzionale, da più parti considerata un chiaro mash-up di Facebook, Google+ e Twitter, sia per la versione web, sia per quella mobile.