Artom: il digital divide costa 5 miliardi di euro l¿anno

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COMUNICATO STAMPA



Il digital divide, vale a dire l¿esclusione dall¿accesso alla rete a banda larga, ha un costo. Un¿indagine commissionata da Netsystem al Cresme e conclusa in questi giorni stima in mezzo punto percentuale di PIL il prezzo che il nostro Paese paga per questa esclusione, che interessa oltre 10 milioni di cittadini.

Il nuovo dato &#232 stato anticipato da Arturo Artom, presidente di Netsystem, durante il suo intervento al convegno Anuit in corso a Roma. Artom ha spiegato che su 8.100 comuni italiani sono proprio i 5.800 comuni con meno di 5.000 abitanti che oggi sono esclusi dalle varie modalit&#224 di connessione a banda larga terrestre. In questi comuni abitano 10,7 milioni di italiani e il costo di questa esclusione, secondo le stime del Cresme, il centro studi specializzato in ricerche sul territorio, &#232 di circa 500 euro di minor reddito per abitante, per un totale di oltre 5 miliardi di euro, vale a dire ben mezzo punto di PIL.

¿La ricerca del Cresme ha portato a risultati clamorosi, in quanto dice per la prima volta quanto grande sia diventata la dimensione del divario digitale nel nostro paese, e come semplicemente investendo sulle infrastrutture telematiche locali si possano liberare grandi risorse inespresse e colmare questi 500 euro di differenza di reddito con il resto del Paese. L¿ADSL via satellite di Netsystem ¿ ha proseguito Artom ¿ sta contribuendo proprio a questo sviluppo perch&#233 ha di fatto abbattuto il digital divide in Italia, rendendo per la prima volta accessibile la tecnologia della banda larga via satellite al mercato di massa, tecnologia scelta da Telecom Italia per portare la banda larga sul 100% del territorio nazionale”.

Netsystem ha aperto filiali ed agenzie ormai in tutti i paesi dell¿Unione Europea, dove il problema presenta dimensioni ancora maggiori: su 238 milioni di linee telefoniche solo 138 milioni potranno passare all¿ADSL: ad oggi quindi il 40% delle famiglie europee &#232 tagliato fuori dalle tecnologie a banda larga. Per questo, ha concluso Artom, ¿il recente via libera dato dal Consiglio delle Telecomunicazioni dell¿Unione Europea al ricorso ai fondi strutturali a favore delle aree svantaggiate dal punto di vista digitale potr&#224 essere al passo fondamentale per coinvolgere oltre alle imprese anche le diverse e molteplici comunit&#224 locali, che sono le vere protagoniste dello sviluppo del territorio¿.

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