AIE: Rapporto Stato Editoria Italia 2011

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COMUNICATO STAMPA


E’ ora di fare chiarezza: a leggere i giornali, a sentire pareri e opinioni anche eminenti, il nostro sembrerebbe un mercato finito, autoreferenziale, con l’ebook che sta affondando progressivamente il libro di carta, con prodotti con prezzi esorbitanti, pure più cari che nel resto d’Europa, oggi “affossato” dall’approvazione della cosiddetta Legge Levi e ancorato a vecchi schemi come quelli della tutela del diritto d’autore. Bene, non è così e le cifre che presentiamo lo dimostrano“. E’ la sfida lanciata dal presidente dell’Associazione Italiana Editori (AIE) Marco Polillo dalla 63ma edizione della Fiera internazionale del Libro di Francoforte, il più importante appuntamento internazionale per lo scambio dei diritti e l’evento più significativo per la promozione della cultura e dell’editoria italiana all’estero, a cui partecipano circa trecento editori italiani.

La situazione italiana è migliorata nel 2010 ma con segnali di allarme che incombono sul 2011. Crescono (meno del previsto) gli ebook. Ha ripreso a crescere, dopo due anni in flessione, il giro d’affari del settore librario (+0,3%), pur con segnali di allarme sul 2011 (la sintesi del Rapporto è in allegato). Cresce la lettura degli italiani, che raggiungono quota 26,4milioni (+ 1,7 punti percentuali sul 2009). Nasce nel 2010 e cresce nel 2011 anche il mercato degli ebook, sia in termini di titoli (erano 1.619 quelli in italiano a gennaio 2010, sono circa 18mila ora) che di fatturato, che si stima abbia raggiunto gli 1,5 milioni di euro a dicembre 2010 per raddoppiare (si stima che arriverà a 3-4 milioni) a fine 2011. Rappresenta una quota ancora piccola del mercato complessivo (0,04%), meno della metà delle stime iniziali. E si trova ora a scontare anche la maggiorazione dell’Iva al 21%. Ma il mercato italiano degli e-Book esiste, compie il suo primo anni di vita e non potrà che svilupparsi: sono quasi 19mila i titoli contro i 6mila di dicembre 2010.

Il libro si compera ancora nelle librerie. Sempre più online. Tiene bene la libreria, che continua ad essere il canale d’acquisto privilegiato per i libri (rappresenta il 51% del mercato), e che vale 1,1miliardi di euro, in crescita del 2,6%. Diminuisce invece (del 2,8%) il peso della libreria a conduzione famigliare mentre sale del 2,9% quello delle librerie di catena confermando un trend in atto già dallo scorso anno. Crescono, e con il maggior tasso in assoluto, le vendite on line: +25%.
La produzione: calano i titoli (a quota 57mila -2,2%), le novità (37mila, -2,6%) e le copie (208milioni -2,3%) – Per il terzo anno consecutivo il numero di titoli pubblicati e le copie stampate e immesse nei canali di vendita fanno registrare un segno negativo. Ormai quello che poteva ancora apparire come un fenomeno congiunturale inizia a configurarsi come strutturale dell’editoria italiana.

I prezzi dei libri italiani? Inferiori rispetto a 5 anni fa (al netto dell’inflazione). E soprattutto i minori in Europa. Secondo una ricerca dell’ufficio studi di AIE sul prezzo medio di copertina di tutta la produzione (esclusi i libri scolastici) rilevata da IE-Informazioni editoriali nel 2010 (su una base di circa 60mila record bibliografici), il prezzo-medio dei libri in Italia si aggira sui 21,63 euro (+1,5% sull’anno precedente). Rispetto al 2005 la crescita del prezzo dei libri di varia adulti e ragazzi è stata del +3,9%: se depuriamo l’andamento dei prezzi dei libri dall’inflazione, tra 2005 e 2010 si è addirittura avuto un decremento del 5,2%. E la situazione risulta ancora più chiara se confrontiamo i prezzi italiani con quelli europei: se si prendono in considerazione titoli identici, in classifica, pubblicati in edizione hard cover nei cinque grandi mercati continentali (i dati si possono consultare sul sito www.aie.it>Documenti>Cifre e numeri) si vede chiaramente come il prezzo medio in Italia sia ancora una volta il più basso: 19,80 euro vs 20,65 di UK, 21,75 di Francia. ecc.

Prosegue il processo di internazionalizzazione dell’editoria italiana: meno libri di carta ma più diritti ceduti all’estero, nuove acquisizioni. Continua il trend positivo che vede ridursi progressivamente il peso delle opere di autori stranieri sul totale della produzione libraria italiana: scendono infatti a quota 9mila i titoli tradotti (erano 10mila nel 2009, corrispondenti al 20,1% del totale di quelli pubblicati). Nei diritti ceduti un esempio significativo si registra nel settore dei libri per ragazzi dove dai 486 diritti venduti a editori stranieri del 2001 si è passati a 1.607. Un segnale positivo è rappresentato inoltre dalle coedizioni – che crescono soprattutto nel settore dei libri per bambini e dell’editoria d’arte – e che passano dal 44,1% del 1997 all’86% (corrispondenti ad oltre il 2% di tutti i titoli pubblicati – tredici anni fa erano solo lo 0,5%). L’export del libro di carta rimane invece sostanzialmente stabile, attorno all’1,2% del mercato, pari a 41,8 milioni di euro a valore.

E i primi otto mesi del 2011? Il mercato tiene ancora nei canali trade: +0,1%. E’ quanto emerge dai dati di NielsenBookScan per AIE per il periodo 1° gennaio – 10 settembre. Il mercato nei canali trade chiude con un +0,1% a valore (pari a 878milioni di euro a prezzo di copertina nel 2011, rispetto agli 877milioni del 2010) e con lo 0,8% in più a copie (68,2milioni nel 2011 rispetto ai 67,6milioni del 2010). I dati evidenziano una “frenata” rispetto a quelli del primo semestre, che aveva chiuso complessivamente con un + 2,1% nei canali trade, lasciando intravedere qualche segnale di incertezza in prospettiva per la seconda parte dell’anno.

Sempre secondo i dati NielsenBookScan per AIE nel periodo di agosto (per la precisione 14 agosto-10 settembre), in cui si è avuta un’impennata nelle campagne promozionali (con sconti che arrivavano al 40%) nel 2011 si è registrato un -7,6% a valore e un -8% a copie rispetto all’analogo periodo del 2010. “E’ una prima conferma a ciò che sospettavamo – ha concluso Polillo – Non è dallo sconto che passa il rinnovamento e lo sviluppo del mercato del libro“.

La nostra editoria si presenta a questa Fiera, riferimento irrinunciabile per gli tutti gli operatori del settore, con le novità e le eccellenze della sua produzione – ha sottolineato il sottosegretario al Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Riccardo Villari, inaugurando il Punto Italia alla Buchmesse – L’appuntamento è l’occasione anche per avviare un’attenta analisi sui dati forniti dall’Associazione Italiana Editori sull’andamento del mercato editoriale. Il Ministero che rappresento, intende operare per avvicinare un pubblico sempre maggiore alla lettura e agli autori, anche attraverso il Centro per il Libro istituito più di un anno fa. Infine, le nuove tecnologie ci impongono una riflessione approfondita, già avviata in altri comparti, su temi quali il diritto d’autore e la tutela degli autori minori. Nell’era dei motori di ricerca come Google e di enciclopedie come Wikipedia, in cui c’è tutto quello che si cerca, il libro rimane l’ultima oasi: solo tra le sue pagine, si può trovare ciò che non si è cercato“.