Attenti a quel selfie, potrebbe riemergere anche se cancellato. Scoperta falla negli smartphone Android

di Alessandra Talarico |

Avast ha acquistato su eBay 20 smartphone Android e da questi dispositivi, apparentemente ‘ripuliti’ dai proprietari, ha recuperato più di 40 mila foto (inclusi 250 selfie di nudo maschile), oltre a vari altri dati.

Mondo


Selfie

Pensateci bene prima di vendere il vostro smartphone, o meglio, pensate bene a tutti i selfie che avete scattato – magari qualcuno un po’ osé – perché cancellarli potrebbe non bastare per farli sparire per sempre dalla memoria, soprattutto se lo smartphone è Android. Uno studio condotto da Avast (produttore di un noto antivirus) mette infatti in discussione l’efficacia dell’opzione ‘reset’ degli smartphone Android, utilizzata da molte persone prima di vendere il cellulare, regalarlo o donarlo in beneficenza.

 

Avast ha fatto la prova: ha acquistato su eBay 20 smartphone Android e da questi dispositivi – apparentemente ‘ripuliti’ dai precedenti proprietari – è riuscita a recuperare più di 40 mila foto (inclusi 250 selfie di nudo maschile), oltre 750 email e messaggi, 250 contatti e perfino una richiesta di mutuo completa. In 4 casi si è riusciti e a risalire all’identità dei precedenti proprietari degli smartphone. Il tutto senza grandi sforzi, usando software generici come FTK Imager.

 

Il presidente della divisione mobile di Avast, Jude McColgan, ha sottolineato che l’esperimento dimostra come le persone non abbiano ancora ben chiare le implicazioni dei dati personali registrati sui telefonini.

Pensiamoci bene: un utente ‘medio’, oltre a foto e messaggi sms, scarica generalmente sullo smartphone anche Facebook e Whatsapp, si collega al sito della banca, magari fa un acquisto su Amazon o eBay (e inserisce quindi il numero della carta di credito) e tanto altro ancora. Selfie soprattutto, magari in abiti succinti o adamitici, destinati al partner o a chicchessia, ma comunque considerati ‘roba privata’.

Non a caso, il mese scorso, con una sentenza che si può definire storica, la Corte Suprema degli Stati Uniti ha stabilito che la polizia non potrà più perquisire lo smartphone delle persone fermate senza specifico mandato giustificando la sentenza con una frase che la dice lunga: “…il proverbiale visitatore proveniente da Marte, sbarcato sulla terra, potrebbe pensare che il telefonino sia un’importante caratteristica dell’anatomia umana”.

L’avvocato Bronson James ha spiegato come quella che ci lega ai nostri smartphone sia una relazione “unica, incomparabile a quella con qualsiasi altro dispositivo tecnologico. Possiamo dire che i cellulari siano la porta d’ingresso virtuale alle nostre vite”.