Agid, bando-sprint per candidarsi al posto di Agostino Ragosa

di Paolo Anastasio |

Pubblicato oggi il bando per la selezione del nuovo direttore generale dell'Agid. Poco tempo per fare domanda, visto che il termine per accedere alla selezione è il 15 giugno. Intanto parte oggi la fatturazione elettronica nella PA.

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Bando sprint, appena nove giorni di tempo a partire da oggi, per candidarsi alla successione di Agostino Ragosa come nuovo direttore generale dell’Agid.  E’ questo l’elemento saliente del bando pubblicato oggi sul sito del dipartimento della Funzione Pubblica, che fissa per domenica prossima, 15 giugno, il termine ultimo per partecipare alla selezione alla carica di direttore generale dell’Agid.

Intanto, parte oggi l’obbligo di fattura elettronica nella Pubblica amministrazione centrale, in attesa che venga esteso anche a enti locali e Regioni a marzo dell’anno prossimo. E’ quanto ricorda con un tweet il ministro Marianna Madia, che comunica anche l’avvio della procedura per trovare il nuovo direttore in sostituzione del dimissionario Antonio Ragosa“Parte oggi fattura elettronica nelle P.a. Avanti con agenda digitale. Da oggi call aperta per nuovo direttore Agid”, si legge.

 

Nella migliore delle ipotesi passeranno tre o quattro mesi prima di selezionare il successore di Ragosa, con inevitabili ripercussioni sul funzionamento operativo dell’Agid che rischia di proseguire il suo impasse. Una situazione di incertezza ormai cronica per l’Agid, che negli ultimi 18 mesi ha vissuto in gestione commissariale e va avanti senza che il bilancio sia stato approvato entro i termini di legge a fine maggio. 

 

In attesa della nuova nomina, Ragosa resta in sella per l’ordinaria amministrazione. Una scelta, quella di sostituire Ragosa, dettata dalla necessità per il governo di creare una discontinuità al vertice dell’agenzia. Resta il fatto che dopo 18 mesi da commissario straordinario, Ragosa non ha mai avuto l’opportunità di operare con pieni poteri da direttore generale. Secondo alcune fonti, sulla scelta di sostituirlo potrebbe aver pesato l’insistenza di Ragosa sul tema dei datacenter regionali e della sicurezza dei dati della PA. Un tema che peraltro sembra del tutto ragionevole.