Mercato unico digitale: per l’Europa un tesoretto da 200 mld di euro

di Alessandra Talarico |

Questa settimana il voto al Parlamento europeo sul Regolamento per il Single Market. Ma i cittadini si fidano ancora troppo poco del web.

Europa


Neelie Kroes

Con il completamento del mercato unico digitale, i consumatori europei potrebbero risparmiare 400 euro l’anno, per un tesoretto complessivo di 200 miliardi di euro a livello europeo. Sono le cifre emerse stamani a Bruxelles al Consumer Summit, che si concentra quest’anno sui benefici del settore digitale per i cittadini.

 

Vantaggi che possono concretizzarsi solo aumentando la fiducia dei consumatori, ancora refrattari, per esempio, ad acquistare online da siti che si trovano all’estero o a usare il cellulare quando sono in vacanza.

In Europa sono attivi 790 milioni di cellulari e internet è utilizzato da più di 370 milioni di cittadini: solo la metà dei consumatori, però, ha fatto almeno un acquisto online negli ultimi 12 mesi e l’80% si affida a siti di comparazione dei prezzi per tentare si fare il miglior affare.

Come ha ricordato il Commissario ai consumatori Neven Mimica “…i consumatori hanno molto da guadagnare dalla digital economy: affari migliori, più contenuti e modi di comunicare meno costosi, ma al momento solo il 50% dei consumatori compra online. C’è, dunque, un chiaro potenziale di crescita ma dobbiamo fare in modo che gli utenti si sentano sicuri quando comprano online, come lo sono quando vanno in negozio”.

 

Il Commissario per l’Agenda digitale, Neelie Kroes, dal canto suo, ha ricordato che questa settimana il Parlamento europeo voterà il Regolamento sul Single Market. Un voto che per la Kroes rappresenta “il primo passo verso il raggiungimento di un vero mercato unico per le telecom…che riguarda la connessione di ogni impresa europea con gli strumenti e le reti che servono per innovare e crescere, e di ogni cittadino la connettività senza soluzione di continuità che chiede”.

 

L’obiettivo del summit europeo è quello di guardare a ciò che è stato realizzato finora per adeguare la politica dei consumatori all’era digitale – guardando anche alle best practice nazionali – e a ciò che resta da fare per affrontare le sfide emergenti.