Telecom Italia, Giuseppe Recchi: ‘Se sarò presidente mi concentrerò sulla governance’

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Giuseppe Recchi a Reuters: ‘La nostra intenzione è creare valore nell'interesse di tutti gli azionisti’, perché, ‘c'è una sola categoria di azionisti, cioè 'tutti gli azionisti'.

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Giuseppe Recchi

Se sarà eletto alla presidenza di Telecom Italia, Giuseppe Recchi, candidato designato dai soci di Telco, intende concentrarsi sulla governance e sostenere l’amministratore delegato Marco Patuano nella definizione delle strategie per il futuro dell’azienda telefonica italiana.

È quanto ha anticipato in un’intervista a Reuters lo stesso Recchi, sottolineando che Telecom negli ultimi tempi ha avuto sul tavolo una serie di questioni “che l’hanno distratta dalla gestione della sua attività”.

 

“Telecom Italia emerge oggi da una fase turbolenta, in termini di governance”, un tema che “è oggi una parte importante dei propositi di creazione di valore del cda”, ha detto ancora Recchi, sottolineando che “…il presidente deve essere di forte supporto all’Ad su questo, in modo che l’Ad possa focalizzarsi sulla realizzazione del business plan e della performance”.

 

La nomina del presidente sarà votata dall’Assemblea del prossimo 16 aprile così come chiesto e ottenuto da Marco Fossati che è riuscito nell’intento di scardinare il precedente meccanismo di elezione del presidente, che veniva nominato dal consiglio di amministrazione votato dall’Assemblea.

 

All’Assemblea, si profila uno scontro tra Recchi e Vito Gamberale, candidato alla presidenza proprio da marco Fossati: sarà nominato chi raccoglierà il 51% dei voti presenti in assemblea. Se nessuno dei due arriverà a questa soglia, sarà il cda a scegliere il presidente fra “i consiglieri in possesso dei requisiti di indipendenza, affinché rappresenti una figura di garanzia per tutti gli azionisti”.

 

A proposito di azionisti, quindi, Recchi ha spiegato di considerare Telefonica “un azionista come gli altri”, seppur con competenze importanti che “possono essere molto utili se portano valore a Telecom Italia”.

 “Telecom – ha aggiunto Recchi – si deve comportare come una public company, a causa delle sfide del settore e della sua importanza per gli investitori finanziari”.

 

“La nostra intenzione è creare valore nell’interesse di tutti gli azionisti”, perché, ha concluso, “…c’è una sola categoria di azionisti, cioè ‘tutti gli azionisti'”.(A.T.)