Fibra ottica, Ocse: Italia ferma al palo (nulla di nuovo)

di Alessandra Talarico |

Nei 34 paesi Ocse, la fibra ottica rappresenta il 15,75% degli abbonamenti alla banda larga fissa. L’Italia si ferma al 2,21%, con una crescita annuale del 3,73%.

Italia


Fibra ottica

Gli ultimi dati Ocse in termini di diffusione delle tecnologie a banda larga fisse e mobili forniscono un quadro esaustivo dell’attuale situazione dell’Italia: ferma mentre le altre economie, europee e non, corrono. Nulla di nuovo sotto il sole. Siamo infatti al ventesimo posto in termini di penetrazione della banda larga mobile e per quanto riguarda il broadband fisso continuiamo a scontare l’atavica assenza delle tecnologie via cavo e la scarsissima diffusione della fibra ottica, che rappresenta ancora solo lo 0,5% delle connessioni totali.

 

Ecco i dati forniti dall’Ocse.

 

Banda larga fissa

 

In totale, nei 34 paesi Ocse, gli abbonamenti alla banda larga fissa sono 332 milioni, per una penetrazione media del 26,7%. Svizzera, Olanda e Danimarca restano ai primi tre posti della classifica con una penetrazione, rispettivamente del 43,8%, 40,0% e 39,7%.

I 5 maggiori mercati Ocse in termini di banda larga fissa sono gli Stati Uniti (91,3 milioni di abbonati), il Giappone (35,5 milioni), la Germania (28,3 milioni), la Francia (24,2 milioni) e il Regno Unito (22,1 milioni).

In Italia si contano, quindi, 13,64 milioni di abbonamenti alla banda larga fissa con una penetrazione del 22,4% (in crescita dell’1,2% rispetto a dicembre 2012). La gran parte delle connessioni sono in tecnologia DSL, mentre la fibra rappresenta appena lo 0,5% delle connessioni totali, contro il 23,3% della Corea e il 19% del Giappone. Completamente assenti, nel nostro Paese, le tecnologie via cavo.

 

DSL, Cavo e fibra

 

A livello Ocse, il DSL resta la tecnologia più diffusa (52,6%) ma dagli ultimi dati forniti emerge una graduale sostituzione da parte della fibra ottica che si attesta attualmente al 15,75% degli abbonamenti alla banda larga fissa. La quota restante (30,91%) delle sottoscrizioni è appannaggio del cavo.

 

La crescita a due cifre della fibra è stata sostenuta dall’accelerazione degli abbonamenti nelle maggiori economie Ocse con livelli di penetrazione bassi, come la Francia (+68% in un anno), la Spagna (+85%), la Turchia (+83%) e il Regno Unito (172%). In Italia, di contro, la crescita è stata del 3,73%, la più bassa dell’area Ocse se si escludono Irlanda, Belgio e Grecia dove la crescita è stata negativa.

Giappone e Corea restano i leader Ocse in termini di fibra ottica: in questi due paesi, la tecnologia rappresenta, rispettivamente, il 68,45% e il 62,76% delle connessioni broadband totali contro il 2,21% dell’Italia.

 

 

Banda larga mobile

 

È cresciuta al 68,4% tra dicembre 2012 e giugno 2013 la penetrazione della banda larga wireless nei paesi OCSE: ci sono attualmente più di due abbonamenti wireless ogni tre abitanti.

Grazie al crescente successo di smartphone e tablet, nei 34 paesi dell’organizzazione, gli abbonamenti alla banda larga senza fili sono aumentati del 16,63% in un anno, a quota 851 milioni.

 

Sei paesi (Australia, Danimarca, Finlandia, Corea, Giappone e Svezia) hanno superato la soglia di penetrazione del 100%, con l’Australia che si collocala primo posto grazie a un aumento del 13% degli abbonamenti smartphone nella prima metà del 2013.

 

L’Italia si colloca in 20esima posizione con una penetrazione del 58% e un totale di 34,5 milioni di abbonamenti.