Tecnologie indossabili, smart watch batte occhiali nei gusti dei consumatori

di Paolo Anastasio |

Secondo un’indagine di Survey Monkey Audinece sulle intenzioni di acquisto di un campione ristretto di “early adopters” americani, l’orologio intelligente raccoglie quattro volte più consensi degli occhiali hitech.

Stati Uniti


iWatch

La categoria degli “early adopters”, l’avanguardia degli utenti tecnologici americani, è più attratta dagli smartwatch rispetto agli occhiali intelligenti. Lo rende noto businessinsider.com, citando un’indagine condotta su un campione ristretto, appena 419 persone, di tenti americani iper tecnologici. Secondo i dati raccolti da Survey Monkey Audience, una società specializzata in indagini di mercato, il 38% del campione sarebbe interessato all’acquisto di uno smart watch, a fronte del 10% che sceglierebbe invece gli occhiali intelligenti. Il 45% degli intervistati, invece, non vorrebbe acquistare nessuno dei due gadget tecnologici, mentre il 6% del campione li acquisterebbe entrambi.

Negli ultimi mesi, Google ha molto pubblicizzato i suoi Google Glass, mentre Apple ha spinto sull’orologio intelligente. Lo scorso mese di maggio il Ceo Tim Cook in un’intervista rilasciata a All Things Digital si è espresso in maniera categorica contro gli smart glass: “Non conosco molte persone che indossano occhiali senza averne bisogno – ha detto Cook – l’orologio, invece, lo considero interessante. L’orologio è naturale”. Evidente l’attacco nei confronti dei Google Glass, tanto più che Apple sta puntando moltissimo sul prossimo lancio dell’iWatch (Leggi articolo Key4biz)

Fra gli sviluppatori di app si è diffusa la convinzione che una nuova generazione di gadget “indossabili” (wearable) consentirà di creare un nuovo mercato per l’hardware già nel 2014. I produttori prevedono di vendere 15 milioni di smart watch, che potrebbero lievitare a 373 milioni nel 2020, secondo stime della società di ricerca NextMarket.

Secondo businessinsider.com queste previsioni vanno prese con le pinze, perché i gusti dei consumatori cambiano facilmente, come nel caso dei tablet, che prima del boom non erano troppo gettonati dai consumer.