Datagate, Marco Minniti: ‘Il traffico web su nodi esteri è un problema’

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Il sottosegretario con delega ai servizi segreti ammette che la questione del traffico Internet che viaggia sui nodi internazionali è un problema che intende porre “con una certa delicatezza” a Telecom Italia.

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L’intelligence italiana sta analizzando il problema della sicurezza del traffico Internet italiano che viaggia sui nodi internazionali e intende porre la questione, pur “con una certa delicatezza”, a Telecom Italia. Lo ha detto oggi il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega ai servizi segreti Marco Minniti, rispondendo a una domanda di Reuters sui rischi legati al passaggio del traffico web italiano utilizzando Network access point (Nap) esteri, nell’ambito del cosiddetto scandalo Datagate.


“Ce lo siamo posti ampiamente (il problema), e questo va posto a Telecom con una certa delicatezza, nel momento in cui parliamo di una grande azienda quotata in borsa”, ha detto Minniti a margine di una conferenza del Dis, il Dipartimento informazioni per la sicurezza.

 

“Dobbiamo prendere atto del tema della centralità della rete: è del tutto evidente che quando parliamo di sicurezza della rete, parliamo di quello che succede all’interno del nostro territorio. Nel caso di traffico verso e da altri Paesi ci è difficile garantire, altri provider hanno altri rapporti e rispondono ad altre leggi”, ha detto ancora il sottosegretario, riferendosi alle comunicazioni internazionali che sarebbero state in particolare nel mirino delle agenzie di intelligence statunitesi.

 

Oggi l’Associazione degli Internet provider italiani – che raccoglie alcune decine di società, tra cui Aruba, Tiscali e McLink – ha lanciato l’allarme sulla politica di de-peering di Telecom Italia, che dal giugno scorso ha chiuso “unilateralmente lo scambio di traffico Internet con numerosi operatori, da lungo tempo gestito presso i principali nodi (Nap) italiani”. Un Nap è una infrastruttura che consente a diversi provider di scambiare traffico Internet attraverso accordi di peering, spesso gratuiti.

 

Questa decisione, secondo l’Aiip, ha “determinato che parte del traffico tra utenze interne, scambiato anche con diversi siti web della Pa, abbia visto esteso, forzatamente, il proprio tragitto di flusso spesso oltre i confini nazionali”.

 

Secondo gli operatori, la decisione dell’ex monopolista dele telecomunicazioni provoca “l’evidente messa a rischio di parte delle comunicazioni tra utenze italiane”.

Secondo una fonte Telecom, la questione sollevata dall’Aiip riguarderebbe però solo il 2-3% del traffico.

 

“Abbiamo chiuso i Nap coi piccoli operatori e abbiamo offerto loro un rapporto commerciale. Pagando pochissimo possono restare nella stessa situazione. Ci è sembrato giusto mantenere il rapporto con gli Internet provider grandi e medi, compresi gli operatori di telefonia mobile”, ha detto la fonte.

Il caso Datagate, con le rivelazioni sul presunto spionaggio globale da parte dei servizi segreti Usa delle comunicazioni di numerosi capi di Stato e di governo europei, oltre che di milioni di cittadini, ha provocato una dura reazione da parte dell’Unione europea, che ha chiesto agli Stati Uniti di riscrivere le regole sulla collaborazione tra intelligence. (P.A.)