Vodafone: via libera dalla Ue all’acquisizione della Tv via cavo Kabel Deutschland

di Alessandra Talarico |

Le attività dei due gruppi sono complementari e anche sui mercati in cui si sovrappongono, l’aumento delle quote di mercato sarà insignificante e non modificherà le condizioni della concorrenza.

Germania


Kabel Deutschland

Via libera dalla Commissione europea all’acquisizione di Kabel Deutschland da parte di Vodafone. L’inchiesta condotta da Bruxelles ha confermato che le attività dei due gruppi non sono in sovrapposizione, ma complementari: la prima offre infatti servizi televisivi via cavo, telefonia fissa e accesso a internet, mentre la società britannica è attiva prevalentemente nel mercato della telefonia mobile e, in una certa misura, nei servizi di telefonia fissa e IPTV.

La Commissione ha constatato che, sui mercati in cui le attività dei due gruppi si sovrappongono, l’aumento delle quote di mercato sarà insignificante e non modificherà le condizioni della concorrenza.

 

Il gruppo di Vittorio Colao pagherà 7,7 miliardi di euro per acquisire Kabel Deutschland, il principale gruppo via cavo tedesco, nell’ambito di una strategia che consentirà alla società di espandersi oltre il mercato mobile. Vodafone è infatti il secondo maggiore operatore mobile mondiale dopo China Mobile ma è l’unico tra i principali gruppi europei a non possedere anche una rete fissa capillare: eventualità che potrebbe essere penalizzante in vista di una concorrenza sempre più orientata sui pacchetti di servizi internet e Tv.

 

L’offerta Vodafone, pari a 87 euro per azione, include anche una quota di 2,5 dollari per azione che verrà pagata sotto forma di dividendi agli azionisti di Kabel Deutschland e 3 miliardi di euro di debito, portando l’enterprise value a 10,7 miliardi di euro.

L’accordo, secondo Vodafone, permetterà di ottenere risparmi per 300 milioni di euro entro 4 anni dal completamento e sinergie per un miliardo di euro.

 

Il gruppo britannico, tra l’altro, ha in cassa qualcosa come 30  miliardi di dollari da spendere, in seguito all’uscita alla vendita da 130 miliardi del 45% di Verizon Wireless a Verizon Communications.