Media ed entertainment, per PwC nel 2017 il mercato italiano varrà 56 mld di euro

di Raffaella Natale |

Secondo PwC, l’editoria continua a soffrire perché ancora legata a modelli di business tradizionali.

Italia


Mercato media

Il mercato italiano dei media e dell’entertainment è in lenta ripresa. E’ quanto emerge dalle previsioni al 2017 di PwC.

Nel 2017 quasi tutti i segmenti torneranno positivi e si registreranno i segnali di un’inversione di tendenza nel mercato pubblicitario trainato principalmente da internet grazie alla diffusione della banda larga e dei dispositivi mobili la cui penetrazione nel 2017 sarà pari all’85% della popolazione.

 

Secondo le previsioni di PwC, nel 2017 il mercato italiano Entertainment & Media varrà 56,2 miliardi di euro, con un tasso di crescita medio annuo 2013-2017 pari al 3,5%.

Internet, video games e gaming (compreso il gambling) si confermano i segmenti a maggior crescita nei prossimi 5 anni, con tassi d’incremento medi annui del 10,4%, 5,9% e 4,6%. L’advertising varrà 7,1 miliardi di euro, con una crescita annuale dell’1,4%.

 

Nella conferenza stampa di questa mattina, Andrea Samaja, partner advisory E&M market leader di PwC, è emersa chiaramente, dati alla mano, la forte influenza che il digitale continua ad avere sul mercato (Guarda Infografica). Nel 2017, il digitale rappresenterà il 31% del mercato totale dei media e dell’intrattenimento italiano, raggiungendo un valore totale di oltre 17,4 miliardi di euro.

 

Nel complesso tra quattro anni l’industria dei media e dell’intrattenimento nel nostro Paese raggiungerà 56,2 miliardi di euro, rispetto ai 48,4 miliardi di euro del 2012, derivanti per circa 7,1 miliardi di euro dall’advertising e per 49,1 miliardi di euro dalla spesa dei consumatori finali, trainata dalla crescita della spesa per l’accesso ai servizi internet e ai servizi in mobilità.

 

Il comparto che ancora soffre è quello dell’editoria che, secondo Samaja, “è ancora legato a dinamiche organizzative e business tradizionali, mentre occorre grande flessibilità“.

“La sfida per gli editori – ha indicato – è conoscere sempre meglio i consumatori e offrirgli contenuti su tutte le piattaforme possibili“.

 

Altro elemento importante è la crescita della raccolta pubblicitaria su internet che si avvantaggia anche delle potenzialità del second-screen. Già da qualche anno, i social network hanno valorizzato alcuni contenuti televisivi sul web, trasformandoli in contenuti “social” generati dagli utenti. Tali contenuti, quindi, creano vantaggio in termini di raccolta pubblicitaria ma non solo, soprattutto agli operatori del segmento internet e molto meno ai broadcaster.

 

Per maggiori informazioni:

Entertainment & Media Outlook in Italy

Executive Summary