L’Asia motore della telefonia mobile mondiale: nel 2013 ricavi per 500 mld di dollari. Cresce il gap con l’Europa

di Alessandra Talarico |

Mentre in Europa i ricavi delle telco sono in calo da diversi anni, in Asia i nel 2012 hanno registrato una crescita a due cifre e rappresentato quasi i due terzi della crescita globale, a conferma del ruolo della regione quale traino del mercato mobile.

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I ricavi generati dagli operatori mobili in Asia supereranno quest’anno la soglia dei 500 miliardi di dollari, facendo della regione il mercato mobile più redditizio e a rapida crescita del mondo.

Nel 2012, rivelano i dati di GSMA Intelligence, i ricavi degli operatori locali si sono attestati a 478 miliardi di dollari, in crescita del 10,4% su base annua. Attualmente, quindi, l’Asia contribuisce con una quota del 42% ai ricavi globali del settore mobile: una percentuale pari a quella di Nord America ed Europa messe insieme.

Al contrario di quanto avviene in Europa, dove i ricavi delle telco sono in calo da diversi anni, in Asia i ricavi annuali hanno registrato una crescita a due cifre e hanno rappresentato quasi i due terzi della crescita globale, a conferma del ruolo della regione quale traino del mercato mobile.

La crescita dei ricavi della telefonia mobile in Asia ha continuato a superare la crescita del PIL (che ha registrato un incremento del 6,2% nel 2012).

 

All’interno della regione, tuttavia, sussistono importanti differenze: insieme, i 4 maggiori mercati della regione (Cina, Giappone, India e Corea del Sud) rappresentano il 66% della popolazione asiatica, il 60% delle connessioni mobili e oltre il 70% delle entrate mobili regionali.

I restanti 48 paesi della regione, con una popolazione di 1,5 miliardi di persone, rappresentano il 40% delle connessioni ma solo il 29% dei ricavi.

L’80% degli utenti mobili della regione utilizza schede prepagate e sono in molti ad avere attivato diverse sim: trend che ha un considerevole impatto sull’arpu, visto che generalmente chi acquista schede prepagate diverse lo fa per poter usufruire di promozioni e tariffe scontate. Nel quarto trimestre 2012, la media era di 1,88 sim per consumatore, mentre l’Arpu ‘per-connection’ – quello cioè generato da ogni singola sim – si attestava a poco più di 9 dollari.

Di contro, l’arpu ‘per-utente’ si attesta a 20 dollari, pari al 60% di quello registrato in Europa e al 43% di quello nelle Americhe.

 

Secondo i dati Ericsson, Hong Kong ha il più alto numero di utenti smartphone e tablet a livello globale: il 34% degli internauti possiede un tablet, seguito dal 31% di Singapore.

In Cina, l’operatore China Telecom ha aggiornato nel corso del 2012 sia il portfolio dei dispositivi mobili per la connessione a internet sia le tariffe, registrando in seguito a ciò, un aumento del 47% dei ricavi mobili i quali – ha reso noto la società – “stanno diventando la nostra principale fonte di reddito”.

 

La Cina si conferma tra l’altro il principale mercato mobile mondiale: i ricavi del settore lo scorso anno sono cresciuti del 18,2% a 160 miliardi, pari a un terzo dei profitti dell’intera regione.

In Giappone, secondo maggiore mercato mobile dell’Asia, i ricavi sono cresciuti dell’8,4% a 113 miliardi, pari a una quota del 23,7% dei ricavi complessivi della regione, grazie anche al lancio commerciale dei servizi LTE che ha fatto impennare i ricavi dati e le vendite di smartphone.

Il servizi ‘Xi’ LTE di NTT Docomo ha raggiunto ad aprile quota 12 milioni di utenti, generando una crescita dei ricavi dati del 6% nel 2012 e delle vendite di smartphone (+51%).

 

La crescente competizione, l’aumento del tasso di penetrazione e la concorrenza dei servizi di comunicazione web-based, tuttavia, impensieriscono non poco gli operatori che già cominciano a intravedere i primi rallentamenti nella crescita delle connessioni mobili e dell’Arpu.