Web company e tasse. Letta soddisfatto: ‘Non ci saranno più scorciatoie sui paradisi fiscali’

di Raffaella Natale |

Al G20, ha annunciato Letta, ‘arriverà il colpo finale’.

Italia


Enrico Letta

Rientra soddisfatto il premier Enrico Letta dal G8 a Lough Erne, in attesa del Consiglio dei Ministri di oggi dove si discuterà anche di un provvedimento per sburocratizzare la PA.

Letta è convinto d’aver intrapreso la strada giusta: “Gli accordi, le intese, le strategie” delineate sono “un grande ombrello” che “copre e spinge in avanti ” “le politiche che stiamo cercando di applicare in Italia”.

Pensando ai problemi all’interno della maggioranza che sostiene il governo, sull’Imu per esempio o l’Iva, il Presidente del Consiglio ha commentato: “Le fibrillazioni continueranno perché c’è una discussione nei partiti e sugli equilibri politici, e c’è una discussione sulle riforme istituzionali. Ma resto iper-concentrato sugli obiettivi del governo, sulle cose da fare. Lo sono ancora di più dopo questi due giorni, perché le idee del vertice vanno applicate anche e soprattutto in Italia”.

 

Dall’Irlanda “torno a casa stasera carico di energia positiva: ho trovato molte conferme e stimoli forti e nuovi su tanti temi“, dall’impegno sul lavoro ai giovani al contrasto alla “ingiustizia” dell’evasione fiscale fino ad “abbattere in Italia la logica della scorciatoia” e assicurare la “certezza del diritto“.

 

Dal G8 Letta trae la “carica positiva” per poter continuare nelle sue battaglie anche a Bruxelles. Il prossimo appuntamento è il Consiglio europeo: “Il tema lavoro è in rampa di lancio“, ora occorre “solo concretezza“, visto che anche da Angela Merkel è arrivata una “forte attenzione” sul tema della disoccupazione giovanile e anche Barack Obama, ha riferito Letta, ha fatto “sponda” su una questione che rimane centrale per l’Italia.

 

I maggiori risultati dal summit sono arrivati però sull’evasione fiscale. Argomento molto caldo strettamente correlato all’economia digitale, perché sono tante le multinazionali, Google, Apple, Amazon…che sfruttano i cavilli delle attuali norme tributarie per eludere le tasse o pagarle al minimo nei Paesi europei dove operano, facendo traghettare i profitti nei paradisi fiscali, Irlanda e Lussemburgo in primis.

 

Sull’argomento il premier britannico David Cameron era stato molto chiaro, promettendo misure tempestive. Ricordiamo anche che in Gran Bretagna una Commissione parlamentare si sta occupando specificatamente del caso e Google e Amazon sono state sentite più volte per chiarire la loro strategia ‘aggressiva’ di ottimizzazione fiscale (Leggi Articolo Key4biz). Argomento sul quale sono impegnati anche gli Stati Uniti (Leggi Articolo Key4biz).

 

 

Gli obiettivi di Cameron, di fare la guerra alle multinazionali che non pagano le tasse, segna un importante passo in avanti nella direzione di un recupero di controllo da parte dei governi di una parte della base imponibile che finora ha goduto di troppa ‘flessibilità’.

 

Al G8, ha indicato Letta, è emerso senza dubbio che “non ci saranno più scorciatoie“, dal G20 “arriverà il colpo finale” contro i paradisi fiscali.

“Lo scambio di informazioni – ha spiegato – è ormai a portata di mano, e la parola Svizzera è la prima che mi viene in mente. Sono temi che hanno un ritorno interno molto concreto per recuperare risorse e tasse. La pressione dell’Ocse è diventata ormai insostenibile” per i paradisi fiscali.