Telecom Italia. Gabriele Galateri: ‘L’esame del dossier 3 procede. Le valutazioni del comitato al cda dell’8 maggio’

di Alessandra Talarico |

Proseguono i lavori del comitato ristretto di chiamato a esaminare la possibile integrazione con 3 Italia. La conclusione delle valutazioni verrà presentata al prossimo cda dell’8 maggio.

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Gabriele Galateri

Telecom Italia? Dovrebbe fare come Fiat, ossia “darsi degli obiettivi chiari e perseguirli con determinazione”. Parola di Gabriele Galateri, membro del cda Telecom e del ‘comitato ristretto’ che affianca il presidente esecutivo Franco Bernabè nella valutazione del dossier ‘3 Italia’.

“La Fiat di Marchionne ha fissato da tempo obiettivi chiari e le persegue con determinazione. Mi auguro che anche Telecom segua la stessa strada”, ha dichiarato Galateri in un’intervista pubblicata dal Piccolo di Trieste.

Riguardo i lavori del comitato di cui fa parte insieme a Luigi Zingales, Elio Catania e Julio Linares e chiamato dal board di Telecom Italia a esaminare la possibile integrazione con 3 Italia, Galateri ha reso noto che “si è riunito un paio di volte, è in corso di funzionamento e quando ci saranno i risultati verranno comunicati alla società”.

La conclusione delle valutazioni, ha detto ancora, verrà presentata al prossimo cda dell’8 maggio.

Tutte le decisioni relative a Telecom Italia “vengono prese dal management e dal cda. L’unica situazione in cui siamo coinvolti, anzi io sono coinvolto, è la partecipazione al comitato per vagliare la fattibilità della negoziazione con H3G”, ha aggiunto Galateri in riferimento al ruolo di Generali in Telco, la holding che controlla il 22,4% del gruppo Telefonica e che conta tra gli altri soci gli spagnoli di Telefonica, Intesa Sanpaolo e Assicurazioni Generali.

 

Soci che, secondo gli analisti di Kepler potrebbero utilizzare la prima finestra utile, quella del 28 settembre, per disdire il patto e procedere alla scissione delle azioni e del debito della holding se la fusione con 3 Italia andasse in porto.

A marzo, infatti, i soci della holding hanno rinnovato l’accordo fino al 28 febbraio 2015 ma con l’opportunità di chiedere la disdetta anticipata entro il 28 settembre 2013, con esecuzione entro i sei mesi successivi.

Opportunità che – visto il cambio di scenario innescato dall’entrata in campo di Hutchison Whampoa – potrebbe essere raccolta da alcuni soci, tra i quali Intesa Sanpaolo che sembra determinata a concentrarsi sul core business lasciando ‘cadere’ anche partecipazioni un tempo considerate strategiche come quella in Telecom Italia, appunto, ma anche in RCS e Alitalia.

Lo scioglimento del patto, secondo Milano Finanza, potrebbe essere considerata auspicabile anche da Generali (anch’essa orientata verso un ricentramento sul settore bancario) e Mediobanca, che – nonostante il rischio legato alle svalutazioni – avrebbero maggior libertà di manovra su alcune quote strategiche e potrebbero considerare successivamente la sottoscrizione di un patto di sindacato per governare il colosso tlc.

Secondo gli analisti Equita, “l’offerta di Hutchison Whampoa è molto allettante per i soci di Telco/Telecom Italia. Al contrario, rifiutandola, si rischierebbe di dover rafforzare patrimonialmente Telco/TI” e non tutti i soci sarebbero disponibili.