TI Media: patrimonio netto a 3,5 milioni di euro, ma fanno discutere i ‘bonus’ distribuiti per la vendita di La7

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Giovanni Stella ha ricevuto nel 2012 compensi per 2,25 milioni di euro, di cui 558 mila a titolo di retribuzione e 1,691 milioni come buonuscita. Pioggia di ‘premi’ in denaro per la vendita di La7.

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In tempi di spending review, soprattutto in casa TI Media, non possono non suscitare qualche perplessità le sostanziose buonuscite riservate ai vertici del gruppo, per di più nel corso di un esercizio chiuso con un rosso da 240 milioni e con un debito netto cresciuto di 121 milioni a 260 milioni.

Emerge infatti dalla relazione sulla remunerazione preparata per la prossima assemblea, che l’ex presidente de La7 e amministratore delegato di Telecom Italia Media, Giovanni Stella – che ha lasciato l’azienda a fine 2012 (Leggi articolo Key4biz) – ha ricevuto nel 2012 compensi per 2,25 milioni di euro, di cui 558 mila a titolo di retribuzione e 1,691 milioni come buonuscita.

Il presidente Severino Salvemini ha incassato circa 360 mila euro, mentre al direttore generale Marco Ghigliani sono andati circa 385 mila euro (inclusi 85 mila euro di bonus). Al DG, inoltre, lo scorso 15 gennaio è stato aumentato lo stipendio ‘fisso’ da 293 a 350 mila euro per via delle “accresciute responsabilità” dopo la nomina ad Ad di La7. A questo si aggiunge un ulteriore compenso variabile tra i 150 mila e i 240 mila euro sulla base di “obiettivi annuali di gestione” dell’emittente.

 

La vendita di La7, ceduta a Cairo Communications per 1 milione di euro (Leggi articolo Key4biz), ha quindi garantito a Salvemini, Ghigliani e a “un ristretto numero di manager” un sostanzioso bonus pari 250 mila euro per il presidente e 100 mila euro per il DG e gli altri manager coinvolti.

Il bonus, condizionato alla stipula, entro il 31 dicembre 2013, dell’accordo di cessione” di La7, era stato deciso dal Cda il 13 dicembre 2012 e ha coinvolto anche Stella, che ha percepito 400 mila euro che si sono andati a sommare alle diverse voci che hanno portato al computo della sua buonuscita (800 mila euro quale mancato corrispettivo per la carica di Vice Presidente e Amministratore Delegato nell’esercizio 2013; 408.000 a titolo di incentivazione legata alle performance per l’esercizio 2012; 83.193 euro per essere sollevato dalle spese per il riscatto dell’autovettura aziendale).

 

Sommando tutte le voci, quindi, emerge che Ti Media ha speso 3,9 milioni 2 per retribuire il proprio Cda.

 

Ieri, intanto, il Consiglio di Amministrazione di Telecom Italia Media ha esaminato la situazione patrimoniale della Società alla luce delle perdite consuntivate al 31 dicembre 2012, tenendo altresì conto degli effetti contabili della sottoscrizione in data 6 marzo 2013 dell’accordo per la cessione del 100% di La7 a Cairo Communication e dell’iscrizione a patrimonio del credito rinunciato dalla controllante Telecom Italia per 100 milioni di euro, a servizio della dismissione.

Prima di procedere all’esame della situazione patrimoniale all’8 marzo 2013, si è reso necessario operare un’altra svalutazione dell’avviamento iscritto nel progetto di bilancio d’esercizio separato di Telecom Italia Media, approvato in occasione della riunione del 4 marzo, in relazione a Telecom Italia Media Broadcasting, per un impairment loss aggiuntivo di 14,9 milioni di euro, effettuato a seguito delle osservazioni formulate dal revisore legale PricewaterhouseCoopers.

Questo comporta una riduzione di pari importo del valore del patrimonio netto di Telecom Italia Media, che al 31 dicembre 2012 si attesta pertanto a 56,2 milioni di euro, a fronte di un capitale sociale sottoscritto e versato di 212,2 milioni di euro.

Alla luce della rettifica del valore di patrimonio netto così deliberata, la situazione patrimoniale all’8 marzo 2013 evidenzia una perdita complessiva di 152,7 milioni di euro, generata dall’andamento gestionale del periodo e dallo stanziamento di fondi in relazione alle future perdite sulla cessione della partecipazione in La7, per un valore stimato di 150,7 milioni di euro. Di conseguenza, il patrimonio netto di TI Media all’8 marzo 2013 risulta pari a 3,5 milioni di euro, in riduzione di 52,7 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2012.

 

Il Consiglio di Amministrazione ha preso altresì atto del rilascio, da parte di Telecom Italia, di una lettera di sostegno patrimoniale e finanziario con la quale la controllante conferma la sua intenzione ed il suo impegno a finanziare e sostenere patrimonialmente Telecom Italia Media al fine di assicurarne sia l’adempimento delle obbligazioni sia la regolare prosecuzione e continuità di impresa, il tutto almeno relativamente agli esercizi 2012 e 2013. Detto impegno verrà realizzato secondo modalità da concordare con il Consiglio di Amministrazione di Telecom Italia Media, nei termini che saranno ritenuti opportuni e/o necessari alla luce delle esigenze aziendali.

 

All’Assemblea del prossimo 5 aprile sarà quindi proposto di approvare la situazione patrimoniale della Società all’8 marzo 2013 e di rinviare l’assunzione dei provvedimenti opportuni in merito alla perdita risultante dalla situazione patrimoniale della Società all’8 marzo 2013. (a.t.)