Cloud e copia privata: le telco potrebbero pagare l’equo compenso

di Raffaella Natale |

In Francia si profila la proposta di far pagare a telco e produttori di device l’equo compenso per la copia privata realizzata su cloud.

Francia


Cloud e Musica

Gli operatori tlc francesi che offrono servizi di cloud computing, così come anche i produttori e gli importatori di dispositivi, potrebbero finanziare la copia privata, attraverso un’imposta, stando a un parere consultivo del Consiglio superiore della proprietà letteraria e artistica (CSPLA).

Secondo questo parere, i player che consentono di fare copie private nell’ambito degli spazi riservati all’archiviazione dei dati, potrebbero contribuire al finanziamento della copia privata, facendo poi ricadere questo costo sul prezzo dei dispostivi o sull’abbonamento internet o mobile.

 

Istituito nel 1985, e modificato dalle successive leggi, in Francia l’equo compenso per la copia privata è pagato dal consumatore sul prezzo di acquisto di supporti che consentono di copiare musica o immagini (Cd, Dvd, chiavette USB, hard disk esterni, memory card, ma anche lettori Mp3, smartphone …), insomma qualsiasi cosa che abbia capacità di archiviazione dati (Leggi Articolo Key4biz).

 

Un tributo destinato a compensare gli aventi diritto del mancato guadagno dovuto alle copie ‘casalinghe’.

 

L’idea del CSPLA è, adesso, quella di estendere l’equo compenso al cloud, che permette di gestire su internet i dati informatici archiviati in server remoti.

La musica è il settore maggiormente coinvolto: gli aventi diritto lamentano, infatti, che quando un utente compra un brano, può in seguito condividerlo su più terminali (smartphone, tablet..) grazie alla sincronizzazione degli acquisti resi possibili, per esempio, attraverso il cloud di Apple o ancora Google Play.

 

Il parere reso dal CSPLA, organismo indipendente incaricato di supportare il Ministero della Cultura e della Comunicazione in materia di proprietà intellettuale, è semplicemente consultivo e non pregiudica le future scelte del governo.  

 

Una linea, quella del CSPLA, condivisa dalla Società degli autori e compositori (SACD), del parere che la copia privata sia l’unico mezzo per assicurare un equilibrio tra lo sviluppo dei servizi di cloud,  il mantenimento dell’eccezione della copia privata a favore del pubblico e l’equo compenso.

 

Nel novembre scorso, il Ministero della Cultura ha dato mandato al CSPLA di istituire una Commissione per occuparsi delle sfide e delle questioni riguardanti lo sviluppo del cloud, in modo da individuare nuove fonti di finanziamento per la copia privata.

In questi giorni, la Federazione francese delle tlc, che raggruppa i principali operatori, ha espresso le proprie ‘preoccupazioni’ sulla questione.