NFC: per ABI, mercato da 4 mld di dollari. Partono da Milano i test di Telecom Italia

di Alessandra Talarico |

La tecnologia permetterà a un migliaio di ‘sperimentatori’ di usare il cellulare come ‘biglietto virtuale’ sui mezzi pubblici - autobus, tram, metro e treni - effettuare acquisti, pagare corse di taxi, avere informazioni su beni artistici e architettonici

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Il valore del mercato dei pagamenti mobili crescerà dai 4 miliardi di dollari del 2012 a 191 miliardi nel 2017, superando la soglia dei 100 miliardi nel 2016.

Lo prevede un’analisi di ABI Research, secondo cui a dare lo scatto iniziale a un mercato ancora gli albori sarà la convergenza tra diversi tipi di pagamento – di prossimità, P2P e online – in un unico dispositivo NFC. Una confluenza che, a detta degli analisti, guiderà la convergenza tra una serie di altri mercati (biglietteria, vendite al dettaglio, controllo di accesso e così via).

Una convergenza che – sebbene ancora lontana dal concretizzarsi – potrà portare benefici a tutta la catena di valore: dai vendor di carte smart e IC ai produttori di dispositivi, dagli operatori mobili ai service provider.

 

Da oggi, intanto, partono le sperimentazioni dei servizi NFC di Telecom Italia, che consentiranno di usare il cellulare come “biglietto virtuale” sui mezzi pubblici – autobus, tram, metro e treni – effettuare acquisti in esercizi commerciali, pagare corse di taxi, avere informazioni su beni artistici e architettonici e interagire con smart poster pubblicitari.

La sperimentazione, che partirà da Milano, è stata annunciata nell’ambito dell’NFC & Mobile Money Summit organizzato da GSMA che si svolge a Milano fino al 25 ottobre, e coinvolgerà circa un migliaio di persone che – grazie alla collaborazione con le associazioni di categoria (Confcommercio, Confartigianato e Confesercenti) – potranno utilizzare anche coupon e buoni sconto in un migliaio di esercizi commerciali sparsi nella città.

La tecnologia NFC permetterà inoltre di effettuare nuove esperienze in ambito turistico, come ad esempio la visita interattiva del padiglione delle macchine di Leonardo da Vinci nel Museo della Scienza e Tecnica e in luoghi di interesse culturale sul territorio grazie all’interazione con le paline informative turistiche.

 

Secondo Oscar Cicchetti, Direttore Strategie di Telecom Italia, “…i servizi NFC SIM-based sono già una realtà e che il loro utilizzo da parte dei clienti è estremamente semplice e sicuro al tempo stesso”.

L’azienda italiana collabora con importanti partner ed aggregatori di questo ecosistema, quali Intesa Sanpaolo, ATM, Trenord, Kinetics e Logital e il Summit in corso a Milano sarà anche occasione per presentare prototipi innovativi di servizi abilitati da questa tecnologia: l’automobile con le portiere comandate dal telefonino NFC – frutto della collaborazione tra Telecom Italia ed il Centro Ricerche Fiat – totem connessi a stazioni di bike sharing e distributori automatici per servizi evoluti per la smart city.

 

Nei giorni scorsi, gli operatori mobili italiani hanno annunciato una partnership volta allo sviluppo di una piattaforma comune per la diffusione dei sistemi di pagamento mobili basati su NFC (Leggi articolo Key4biz).

 

L’analista Phil Sealy di ABI ha rilevato che per raggiungere una piena convergenza ci vorranno ancora almeno due anni e che i primi mercati a beneficiarne saranno quello dei trasporti e dei biglietti, con il 26% di tutti i dispositivi NFC che nel 2017 integreranno applicazioni per il contactless ticketing.

Secondo Sealy, “le autorità dei trasporti avranno la capacità di offrire servizi a valore aggiunto quali orari, pianificatori di tragitto, bollettini, vendita di servizi al dettaglio, carte fedeltà, applicazioni pubblicitarie e altre soluzioni in grado di generare nuovi flussi di reddito”.

 

Restano comunque ancora molti ostacoli e fattori limitanti sulla strada della piena convergenza. Come ha sottolineato l’analista John Devlin, “non sono ancora stati identificati chiaramente i modelli di business e i potenziali ritorni”.

Secondo Devlin, “le attuali strategie tariffarie degli operatori rendono difficile l’ingresso nel mercato e gli investimenti di potenziali partner. Questo è dimostrato dal fatto che gli operatori non stanno investendo massicciamente nei dispositivi NFC”.