Banda larga: aumentare la velocità fa davvero crescere il PIL?

di Alessandra Talarico |

Un nuovo studio sostiene che raddoppiare la velocità incrementa il PIL dello 0,3%. Ma non sarebbe meglio rendere prima la banda larga ubiqua e poi pensare a raddoppiare la velocità delle connessioni già performanti?

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Raddoppiare la velocità della banda larga fa aumentare il PIL dello 0,3%. Lo conferma uno studio condotto da Ericsson, Arthur D. Little e Chalmers University of Technology, sottolineando gli effetti positivi che un incremento della capacità delle connessioni internet provocherebbe sulla produttività delle aziende e in comparti come l’istruzione e la sanità.

 

Il rapporto, condotto in 33 paesi OCSE, Italia compresa, quantifica l’impatto isolato della velocità della banda larga, mostrando che raddoppiandola un’economia può ottenere un incremento del prodotto interno lordo dello 0,3%. Percentuale che in soldoni equivale a circa 126 miliardi di dollari o un settimo del tasso di crescita medio annuo OCSE negli ultimi 10 anni.

 

Il rapporto sottolinea che sia la disponibilità che la velocità sono importanti driver di crescita per un’economia: lo scorso anno, sempre un report di Ericsson e Arthur D. Little concludeva che per ogni aumento del 10% nella penetrazione della banda larga, il PIL cresce dell’1%.

Una crescita derivante dalla combinazione degli effetti diretti, indiretti e indotti. I primi due forniscono uno stimolo nel breve e medio termine, mentre l’effetto indotto, che include la creazione di nuovi servizi e attività, è la dimensione più sostenibile e potrebbe rappresentare fino a un terzo della crescita ipotizzata nello studio.

 

Il rapporto – che ambisce a supportare i “politiche pubbliche che riconoscano e promuovano  l’importanza della banda larga” – non è online ma Tim Worstall di Forbes dice di avere avuto modo di visionarlo e mette in discussione alcuni degli esiti del paper. Innanzitutto, spiega, l’idea di base merita attenzione. Già diversi studi hanno evidenziato che l’espansione della rete fissa provoca un incremento della crescita economica. Altre ricerche, quindi, dimostrano che anche l’espansione delle reti mobili in aree prive di infrastrutture fisse favorisce la crescita economica. Ne consegue che internet e la banda larga riescano a produrre lo stesso effetto.

Worstall sottolinea che lo studio inserisce nel computo sulla crescita anche i lavori creati nell’installazione della banda larga: i lavori rappresentano un costo non un beneficio.

In secondo luogo, l’analista sottolinea che il rapporto, basato su informazioni sul passato e non su proiezioni, non dimostra in che modo raddoppiare la velocità della banda larga favorisca la crescita economica: ipotizza semplicemente che sia così e la cosa è ben diversa.

 

Secondo Worstall, l’informazione più importante che emerge dallo studio è che rendere la banda larga ubiqua, disponibile ovunque anche nelle aree più remote, è un investimento migliore che aumentare la velocità. Portare a tutti connessioni da 2Mbits genera un ritorno sugli investimenti migliore che avere le aree urbane coperte a 50 o 100 Mbps.