Ocse: rallenta la crescita della banda larga in Italia

di Alessandra Talarico |

La Svizzera si colloca al primo posto in termini di utenti della banda larga fissa. L’Italia è al settimo posto, ma la crescita degli utenti nell’ultimo anno è stata solo dell’1,3% contro una media del 4,1%.

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E’ la Corea del sud il primo mercato Ocse ad aver superato il 100% di penetrazione dei servizi a banda larga mobile. Il paese asiatico, con una penetrazione del 100,6% si colloca al primo posto tra le 34 economie più avanzate al mondo, seguita da Svezia (98%), Finlandia (87,8%) e Giappone (82,4%).

 

La banda larga wireless ha registrato una crescita complessiva del 13% negli ultimi sei mesi, per raggiungere un numero complessivo di 667 milioni di utenti, rispetto ai 590 milioni di giugno 2011.

 

Riguardo invece la banda larga fissa, è la Svizzera a piazzarsi in testa ai paesi Ocse, con una penetrazione del 39,9%, seguita dai Paesi Bassi (39,1% e dalla Danimarca (37,9%). L’Italia, con una penetrazione pari al 22,4% (predominante la tecnologia DSL, mentre la fibra ha una penetrazione dello 0,5%) si colloca al di sotto della media Ocse del 25,6%, pur piazzandosi al settimo posto Ocse (dopo Usa, Giappone, Germania, Francia, Regno Unito e Corea) in termini di abbonati broadband (13,4 milioni).

 

Nell’area Ocse, il numero complessivo di utenti broadband è di 314 milioni. La crescita subisce tuttavia una battuta d’arresto: si attesta al 4,1% su base annua e all’1,8% negli ultimi sei mesi. In Italia, nell’ultimo anno la crescita degli utenti si è fermata all’1,3%, dato che ci vale l’ultimo posto nella classifica della crescita. Nel nostro paese, le famiglie con accesso broadband sono il 49%, contro il 98% della Corea, mentre le imprese con accesso broadband sono circa l’85%.

 

La fibra ottica (principalmente FTTH) rappresenta ormai il 13,7% delle connessioni (lo 0,5% in Italia), mentre continua a scendere la quota del DSL, che si colloca al 55,8%, seguita dal cavo al 30%.