Comunicazione: il Vaticano sceglie l’americano Greg Burke, per rapportarsi col mondo di internet. Ma sarà sufficiente per superare il Vatileaks?

di Raffaella Natale |

L’ex giornalista di Fox News e del Time, vaticanista da 25 anni, è consapevole che sarà ‘dura’ e che il suo sarà un lavoro ad ‘alto rischio’.

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Greg Burke

Fa discutere la scelta del Vaticano di ‘arruolare’ il giornalista americano Greg Burke, ex corrispondente per l’Italia dell’emittente televisiva Fox News, per ammodernare la strategia di comunicazione e migliorare le relazioni con i media, specie internet, dopo le ultime spiacevoli vicende che hanno investito la Santa Sede.

Dal 2 luglio, Burke andrà a ricoprire un posto del tutto nuovo per il Vaticano, quello di ‘consulente per la comunicazione’.

“Vedo la comunicazione della Santa Sede come una grande nave che naviga lentamente“, ha detto il giornalista, 52 anni, appartenete all’Opus Dei, “il mio ingresso non sarebbe come quello dei marines”, ma piuttosto caratterizzato da grande ‘prudenza’: nessuno può modificare, di colpo, il mondo della Curia Romana, nemmeno il  Papa.

Burke, che ha da poco ottenuto la cittadinanza italiana, vaticanista da 25 anni, ha definito il nuovo incarico “una sfida interessate“.

Il suo obiettivo è di “mettere mano all’antica macchina della comunicazione, in modo che possa progredire”. Ma è consapevole che si tratta di un lavoro ‘ad alto rischio’ e che la Santa Sede sta vivendo uno dei momenti peggiori per la sua immagine.

 

L’uomo ha negato d’essere stato nominato per le pressioni esercitate dall’episcopato americano, affermando invece d’essere stato scelto per via dell’utilità della lingua inglese per comunicare nell’era di internet: “Ciò che la Curia esprime – in latino o in inglese classico – si rivolge a un mondo che parla l’inglese del web. Io li aiuterò a rapportarsi con questo mondo”.

 

Il suo ufficio sarà presso la Segreteria di Stato. Quest’organo centrare della Santa Sede, gestito dal numero due del Vaticano Tarcisio Bertone, è stato recentemente coinvolto nel caso Vatileaks, apertosi a seguito di una fuga di documenti segreti di provenienza del Vaticano. Secondo il parere di alcuni, la vicenda sarebbe stata montata ad arte, per spingere il cardinal Bertone a lasciare il suo incarico.

 

“La mia nomina – ha spiegato Burke – nasce dalla necessità di prestare maggiore attenzione ai media, non solo nel momento della comunicazione, ma anche in quelli che la precedono”.

Il giornalista ha anche ribadito che non sostituirà il portavoce de Vaticano, il padre gesuita Federico Lombardi, ma lo affiancherà in questo delicato ruolo.

 

Anche se Burke non è un esperto di pubbliche relazioni, ritiene che sua esperienza giornalistica contribuirà ad apportare sostanziali novità: “So cosa cercano i giornalisti (…) ho le giuste competenze per capire l’impatto che potranno avere determinate parole o informazioni messe in circolazione”.

 

Negli ultimi tempi, soprattutto dopo lo scandalo del 2010 su presunti casi di pedofilia, il Vaticano ha cercato di ammodernare la propria strategia di comunicazione, rinnovando il proprio sito e lanciandosi anche nell’esperienza dei social network come Facebook, YouTube o Twitter.