Telecom Italia. Marco Patuano risponde ad Asati: ‘Massimo impegno nella tutela degli interessi dell’azienda e degli azionisti’

di Alessandra Talarico |

La società, intanto è riuscita ad assicurarsi una linea di credito da 4 miliardi di euro a partire da agosto 2014 fino al 2017 presso un pool di 27 banche, di cui 7 italiane, attraverso un contratto forward start facility.

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Marco Patuano

Telecom Italia farà “tutto il necessario per tutelare gli interessi dell’azienda e di tutti gli azionisti” a fronte dei presunti illeciti commessi tra il 2001 e il 2007 da alcuni dirigenti della società.

Lo ha garantito l’amministratore delegato della società, Marco Patuano, intervenendo al trentennale di Assoutenti 1982-2012 e sottolineando che il tema dell’azione di responsabilità nei confronti degli ex vertici del gruppo “è un tema ampiamente dibattuto nei vari Cda” e su cui “c’è molta attenzione da parte dei consiglieri”.

 

La questione è stata sollevata da una lettera dell’associazione dei piccoli azionisti Asati (che Patuano ha ammesso stamani di non aver ancora visionato) che ha chiesto la convocazione di una apposita Assemblea relativa all’azione di responsabilità verso i vertici esecutivi del periodo 2001-2007, ed in particolare verso gli Amministratori Delegati Carlo Buora e Riccardo Ruggero.

Asati chiede che il prossimo consiglio di amministrazione, previsto per il 28 maggio, indichi la data proposta  per  un nuovo  CdA  –  entro i prossimi 40 giorni – che avvii le procedure per  una specifica  Assemblea anche con indicazione della relativa data di convocazione.

 

“La preventiva conoscenza e definizione dell’intera tempistica si rende assolutamente necessaria per  rispetto delle regole del mercato e per consentire a tutti gli azionisti, compresi quelli che votano per corrispondenza, di poter difendere e tutelare al meglio i propri  interessi, in assoluta trasparenza”, afferma nella lettera il presidente Asati Franco Lombardi, che invita altresì la Consob a “vigilare attentamente sul rispetto dei tempi di attivazione delle relative procedure societarie indispensabili  all’espletamento dell’azione di responsabilità”, al fine di evitare che scadano nuovamente i tempi di prescrizione senza alcuna decisione in merito.

 

Sempre a margine dell’evento Assoutenti, Patuano ha fatto il punto sul rapporto coi consumatori e sul ricorso allo strumento delle conciliazioni paritetiche: nel 2011, oltre 6 mila contenziosi tra i clienti e l’azienda sono stati risolti tramite conciliazioni paritetiche, il 95% delle quali sono stante risolte entro 45 giorni.

Si è evitato così, ha affermato Patuano, “di ingolfare la giustizia ordinaria con piccole questioni”, mentre “ai consumatori sono stati riconosciuti risarcimenti per oltre tre milioni di euro a fronte di richieste per cinque milioni”.

L’ad ha quindi aggiunto che Telecom Italia sta rafforzando i suoi sforzi per aumentare la qualità del servizio, un elemento che i consumatori tengono, giustamente, nella massima considerazione:  “il tasso di guasti si è ridotto del 5% grazie a investimenti mirati e ora stiamo lavorando a ciò che più disturba il consumatore, ovvero le tempistiche per la risoluzione dei guasti”

 

 

Si apprende intanto che entro una settimana-dieci giorni, il Tar del Lazio deciderà in merito al ricorso presentato da Fastweb contro la decisione del ministero dell’Interno di assegnare a Telecom Italia un appalto da 500 milioni di euro relativo ai servizi di telefonia fissa e mobile, trasmissione dati e videosorveglianza, il 113 e i braccialetti elettronici.

Il mese scorso, il tribunale ha respinto la richiesta di sospensiva del contratto, chiuso lo scorso dicembre, e ieri si è tenuta la prima udienza sul merito della questione.

 

Telecom Italia, intanto è riuscita ad assicurarsi una linea di credito da 4 miliardi di euro a partire da agosto 2014 fino al 2017 presso un pool di 27 banche, di cui 7 italiane, attraverso un contratto forward start facility, uno strumento che consente di garantire la disponibilità di linee di credito ad una certa data futura a condizioni prestabilite.

Ad agosto 2014, infatti, Telecom Italia scadrà la linea di credito revolving accesa nel 2007 per 2 miliardi di euro, un importo atto a garantire un “cuscinetto di liquidità” per far fronte ad eventuali condizioni difficili dei mercati.